Atto di coraggio

 

Qulacuno direbbe che cio’ che ho fatto oggi ha poco senso. Chi mi conosce pero’, sa che io raramente agisco d’istinto, sebbene sia facile che reagisca al dolore con decisioni repentine.

Solo 4 giorni ho passato con lui momenti di grande intensita’, in un posto che esiste forse nelle favole, ma che per noi, era vero.

A volte capita di non credere all’amore degli altri perché chi avrebbe dovuto non ci ha amato come avremmo voluto.” Leggevo.

Io non sono una persona semplice, ma alla mia vita chiedo cose semplici. Un’amore semplice sarebbe bastato. Un compagno per guardare un film, ed insieme fare il pane, preparare la marmellata con le mie amate more. Un compagno per ascoltare un buon CD, condividere un libro, andare in bici, imparare a fotografare.

Mi e’ stato detto, no, non si puo’ fare. Mi e’ stato chiesto di avere pazienza. Mi e’ stato chiesto di avere fiducia. Mi sono state chieste tante cose. Mi sono stati detti tanti grazie, chieste tante scuse, ma l’unica cosa che avrebbe dovuto veramente fare, per tenermi legata a lui, non l’ha fatta. Era semplice, una carezza ho chiesto lui. “Sei ancora il mio soldato?”, non ci credeva piu’ lui, non so lo sapeva piu’, eppure voleva oggi, che ci credessi io. Perche’? Perche’ ha smesso di crederci? Perche’?

Cosi’, con superficialita’, ha fatto scivolare via l’unica occasione che io veramente gli avevo porto, su un piatto d’argento per dimostrarmi il suo amore. Io che non volevo essere amata da nessuno, ho chiesto lui di amarmi. Solo con un piccolo gesto, una parola.

Piccola, piccolissima occasione, col minimo sforzo. Il massimo risultato.

Ma anche quello, era troppo per la sua vita.

Lui se n’e’ dimenticato, in quel momento “ che siamo tutti UOMINI”, con parole sue.

Cosi’, immerso e arrotolato su se stesso, quando ho chiesto lui, per la prima e unica volta, nella nostra storia, un po’ di calore, lui si e’ dimenticato chi ero.

Si e’ dimenticato delle lettere che ci siamo scritti , delle promesse, del cuore che questa bambina un po’ solitaria, con tutta se stessa , gli aveva chiesto di custodire, in Guerra, ed in Pace.

Io sono Enrica, forte e fiera, orgogliosa e volitiva, sono figlia e madre anche io, di me stessa, ma lui non mi vedeva, vedeva solo la sua di vita, i suoi limiti sui quali non era disposto a compromettere, neanche un po’ di calore.

Proprio quel calore che mancava alla sua vita, che gli veniva negato da anni, a me altrettanto negava.

Ironica la vita, a volte.

Ti dice di amarti la gente, ma non si vede, non ti vede.

Trasparente, di nuovo, ti ritrovi con una bimba per mano che ha gli occhi pieni di lacrime, ed una strada con un bivio che inghiotte.

Io e Chicca siamo persone coraggiose, stasera molto tristi, ma del sentiero, non abbiamo paura.

Sole, senza paura.

C’e una gran tristezza nella parola solitudine.

C’e’ una grande forza nella parola solitudine.

“Ma i piu’ amano per disperdersi..” per dirla alla Herman Hesse.

Mi sono fatta coraggio, e nonostante il dolore dentro, stasera, ho avuto la forza e la determinazione di incoraggiare una persona anche se avrei voluto essere a mille miglia di distanza.

Ignara di tutto, continuava a ripetermi conversando “a Siena, da Siena, Siena e’…”.

Gia’, ironica la vita, a volte.

Erano calci sulle mandibole, demoni armati di ferro e bastoni, ma non ho battuto ciglio. Io e Chicca ci siamo strette la mano forte forte, le lacrime le abbiamo tenute orgogliosamnte dentro. Ero li’ per chiedere a questa persona in difficolta’ di avere il coraggio di essere felice. Ero li per chiedergli di avere fiducia nella sua vita straordinaria, ero li per chiedergli il coraggio di una scelta. Ero li per spiegargli che per amare qualcuno, dobbiamo primaditutto amare profondamente noi stessi. Gli spiegavo che se ci allenassimo ad amare noi stessi, sapremmo quanto costa l’amore, quanto sforzo, quante energie,- che seguono tutte peraltro il secondo principio della termodinamica, a detta di qualcuno…- quanto cuore, determinazione, coerenza ci vogliono per amare un altro essere umano. Ero li per farlo e l’ho fatto con l’unica cosa che avevo, tutta storta, ammaccata, la mia vita.

Un atto di coraggio. Il coraggio di mettere la vita di un’altra persona davanti a tutto, anche a me stessa.

Questa persona e’ andata via con un gran sorriso, il piu’ bel regalo che potessi fare al mio cuore ridotto in piccoli pezzi da puzzle. Un sorriso che ha aiutato a reincollarne un paio. Tornato a casa, mi ha inviato una breve email per ringraziarmi. Ho vinto, stasera, ho coraggiosamente vinto sui miei limiti, ho sfidato la mia oscurita’ fondamentale che voleva farmi credere che la mia vita ammaccata era troppo piccola per farvi entrare il dolore grande, di un’altro essere umano. 

Ricordati che la vita in questo mondo è limitata. Non permettere nulla di spaventarti. E quanto a voi, demoni, volete far soffrire questo mio discepolo e rischiare così di dover ingoiare una spada dalla punta o abbracciare un grande fuoco, diventando arcinemici di tutti i Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni? Sarebbe terribile per voi! Se curate immediatamente la malattia di quest’uomo e lo proteggerete d’ora in poi, sfuggirete alle sofferenze del mondo di Avichi. Altrimenti la testa vi si romperà in sette pezzi in questa vita, e nella prossima cadrete nell’inferno di incessanti sofferenze.”

(SND – La prova del Suta del Loto)

Siamo tutti fragili. Siamo tutti esseri infinitamente, meravigliosamente umani.

 

“A volte capita che la candela non è spenta, e si sente tanto male. “

 

Si sente tanto male. 

Tanto male.

Ma la nostra vita e’ piu’ grande di cosi’. La MIA e’ piu’ grande di cosi’. Io ci credo.

IO CI CREDO.

Avevo dei sogni, li ho ancora.

Non me ne dimentico, non me ne dimentichero’.

” L’inferno ed il Budda si trovano entranbi nel nostro corpo alto 5 piedi”, dice il Gosho.

Io costruiro’ con le mie piccole mani, nude e ribelli, la mia felicita’.

Casa. Casa. Casa.

 

Ode alla vita

L’intera nottecome un’ascia mi ha colpito il dolore
ma il sogno è passato
lavando come un’acqua oscura
pietre insanguinate.
Oggi di nuovo son vivo.
Di nuovo ti sollevo, vita, sulle mie spalle.
Oh, vita, coppa chiara,
improvvisamente ti riempi
di acqua sporca, di vino morto,
di agonia, di perdite,
di commoventi ragnatele,
e molti credono che quel colore d’inferno
manterrai per sempre.
Non è certo.
Passa una notte lenta, passa un solo minuto
e tutto cambia.
Si riempie di trasparenza la coppa della vita.
Il grande lavoro spetta a noi
Da un solo colpo nascon le colombe
Ritorna la luce sulla terra.
Vita, i poveri poeti
ti credono amara,
non son saliti con te
dal letto
col vento del mondo
Han ricevuto i colpi
senza trovarti
sono stati perforati
da un buco nero
e si son trovati sommersi
nel dolore di un pozzo solitario.Non è vero, vita,
sei
bella
come le cose che amo
ed hai tra i seni
odor di menta
Vita,
sei
una macchina piena,
felicità, suono
di tempesta, tenerezza
d’olio delicato.Vita,
sei come una vigna:
accumuli la luce e la distribuisci
trasformata in grappolo
Colui che ti rinnega
che aspetti
un minuto, una notte
un anno breve o lungo
che esca
dalla sua solitudine bugiarda
che indaghi e lotti, congiunga
le sue mani ad altre mani
che non ceda nè aduli
alla sfortuna,
che la ricostruisca dandole
forma di muro,
come gli scalpellini la pietra.
che tagli la sfortuna
e si faccia con essa pantaloni.La vita
aspetta noi tutti
che amiamo
il selvaggio odordi mare e di menta
che ha tra i seni.  
 
Pablo Neruda

 

3 pensieri su “Atto di coraggio

  1. Spero che il paesaggio che chiude il post sia la strada che sta davanti ai due bimbi della prima foto.
    Desidero che sia così.
    Allo stesso modo desidero ricordarmi di aver fatto una "promessa" davanti al Gohonzon e tutto potrei fare a questo punto tranne che tradire la mia vita!
    Anche io lotto per la mia felicità perchè solo da quella può dipendere quella del mio ambiente. Solo se la mia vita è grande come quella di un Budda posso sperare di abbracciare quella di un\’altro essere umano.
    Sono un Budda e poco importa se perderò tante battaglie, la cosa fondamentale è che nel mio cuore sia sempre forte il sentirsi "soldato della felicità" perchè solo così posso sperare di vincere la guerra. Ed io lo sento: alla fine vinceremo noi!
     
    Con profondo rispetto.
    Max

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  2. A forza di rileggerla, quella poesia, ci accorgiamo di quanto sia piu\’ bella del "Lentamente muore" spacciato per opera del Poeta.Spero che i soldati, in battaglia, abbiano piu\’ fortuna di quanta ne ha avuta un Capitano. A volte non conta tanto il coraggio o la forza quanto la pazienza.Conosci gli altri e te stesso: cento battaglie, senza pericoli. Non conosci gli altri, ma conosci te stesso: a volte vittoria, a volte sconfitta Non conosci gli altri né te stesso: ogni battaglia è una sconfitta certa».

    (Sun Tzi)

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  3. Un pò per timore di scrivere ca**ate, un pò perché ti conosco troppo poco per ridurmi a scrivere smancerie da adolescente. 
    Però non puoi negare che le adulazioni ti sono indifferenti.
    Sei un personaggio da Film. Uno di quelli che ti fanno pensare:"Si, come no! Solo nei film esistono queste persone".
    E invece tadadan…eccoti!
    Che dire? sono un pò scosso ma contento.
    Mi auguro solo di non trovarti  incollata al muro di casa come spiderman. Evita, ti prego.:-p
     

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