Il quarto Stato, La tristezza, Le stringhe, Giano, il limite.

 
 
Il Quarto Stato.
 
Sola nella mia stanza " multifunzione", stasera, ancora associazioni.
 
Ho letto una cosa triste oggi pomeriggio, che mi riporta, appunto, a questo dipinto di Pellizza da Volpedo, ricordatomi dall’autore del post un po’ triste.
I lavoratori, in marcia, un futuro nuovo, diverso. E’ il 1901.
In quell’anno il premio Nobel per la fisica andava al fisico tedesco Wilhelm Conrad Röntgen, che aveva scoperto i Raggi X , ovvero le radiazioni elettromagnetiche, e che per motivi morali non volle mai brevettare.
Gia’ la Fisica.
Le Stringhe.
La dimensione di Plank, che alcuni fisici chiamano " l’unita’ di Dio". Frank Wilczed ( Nobel per la Fisica nel 2004) commentava nel 2001: " 

-"…Vediamo che la domanda [posta] non è "Perché la gravità è così debole?" ma piuttosto "Perché la massa del protone è così piccola?". Per le unità di Planck, l’intensità della gravità è semplicemente quella che è, una quantità primaria, mentre la massa del protone è un numero molto piccolo..-

 

L’intensità della gravità è semplicemente quella che è così come l’intensità della forza elettromagnetica è semplicemente quella che è, dice la fisica.

Tra noi Buddisti si racconta spesso un’aneddoto: un pó di tempo fa c´era un signore inglese che era in grosse difficoltá. Crisi personale…buddista anche lui…non sapeva che fare e allora decide di prendere un aereo e volare fino in Giappone, per chiedere consiglio a un vecchio signore conosciuto come un grande saggio.
Vola, arriva in Giappone. Entra nella casa del maestro e vede un grosso tavolo. Inizia a raccontare la sua storia al maestro. Finito di parlare il vecchietto gli chiede:
– "alza quel tavolo".
– "??..come alza quel tavolo.."
– si, si, hai capito bene. alza quel tavolo.
Il tavolo era modello antico, di marmo, molto pesante.
L´inglese, chiaramente stupito, prova ad alzare il tavolo.
Non ci riesce. Allora dice al vecchietto: "Non posso..il tavolo é troppo pesante".
Risposta: "Non é il tavolo che é troppo pesante, sei tu che sei troppo debole".

Morale della favola: L’intensità della gravità è semplicemente quella che è così come l’intensità della forza elettromagnetica è semplicemente quella che è. Il peso del tavolo e’ quello che e’. Tendiamo a cercare fuori di noi la causa della nostra sofferenza. La causa non e’ fuori, e’ dentro, e se e’ in noi, quella, si puo’ trasformare. Qualsiasi sofferenza, qualsiasi difficolta’, e’ lo specchio di una nostra debolezza, o di un nostro limite. Se guardiamo al limite, alla debolezza, e lo superiamo, ci rafforziamo, allora il tavolo di marmo, sara’ semplicemente un tavolo di marmo. Lo so . Sembra facile. Perplesso

Marmo dunque, come le statue antiche, come la testa sul ponte Fabricio di Giano Bifronte,  il dio mitologico a me piu’ caro, Giano. Si, c’era tra l’altro anche Giano, nel blog triste, sara’ per questo che mi ha colpito, o forse per il suo strano collegamento al principio di indeterminazione di Heisenberg, un principio fondamentale per la mia cara teoria delle Stringhe. Vorrei pero’ ricordare che Giano, non e’ solo il Dio che scandisce tempi di Guerra e di Pace, ma e’ anche la divinita’ delle porte, delle entrate e degli inizi. Giano e’ anche simbolo di cambiamenti e transizioni, del tempo passato e futuro, di passaggio da una visione ad un’altra, da un universo all’altro. Gia’, universi paralleli. Quanti? Tanti. Potremmo giocarceli a Tombola, assieme alle nostre sofferenze arrotolate negli spazi Immagine:Calabi yau.gifdi Calabi-Yau. Chissa’ che Giano non fosse proprio un inconscio riferimento all’archetipo Junghiano.

Giano e’ anche paradigma di speranza, non dimentichiamolo, di un’altra prospettiva, un’occasione di guardare alla vita con ironia, con curiosita’, con fiducia, da piu’ punti di vista. Fortunato Lui, che di teste ne aveva 2 o 4. Sara’ per questo motivo che ho deciso di leggere " L’Universo senza Stringhe", di Smolin. Per aprire la mia vita ad un’altra prospettiva, ad un’altro universo, un’altro modo di vedere la vita. Senza paura. Chi mi conosce sa che questi 25 Euro me li sarei risparmiati volentieri, perche’ la Teoria delle Stringhe per me, e’ strettamente connessa ad un mio modo di vedere la vita, e di una sua confutazione scientifica, non avevo molta voglia, per diverse ragioni.

Ma in fondo,  che la "Verita’" si a destra o a sinistra ha poca importanza. Che l’universo sia con o senza stringhe non e’ poi cosi’ importante. L’importante e’ che ci si apra a punti di vista nuovi, a forze nuove, e alla fiducia nella forza rigeneratrice, creativa, pulsante che l’essere umano, in quanto " Vita" , ha in se’. Solo cosi’ arriveremo alla tanto cercata " verita’": lontano dalla scienza forse, ma piu’ vicina al cuore, ci portera’ esattamente dove dobbiamo arrivare. Esattamente qui, dove siamo ora. Con tutto il bagaglio, il passato, il dolore, l’eleganza, la bellezza, la nostra storia.

Giano Quadrifronte: 4 porte.

Scegliamone una, una  a caso. E ci ritroveremo di nuovo qui, dove siamo ora, faccia a faccia con il nostro limite, col nostro dolore. Non e’ forse il luogo piu’ perfetto dove trovarsi per poterlo trasformare? 

Le mie associazioni iniziano ad arrotolarsi negli spazi Calabi-Yau.

Vabbene, promesso, vado a nanna.

Perdonatemi, come al solito, non sono in me.

 


 

 

3 pensieri su “Il quarto Stato, La tristezza, Le stringhe, Giano, il limite.

  1. Ciao Enripoppins 🙂

    Sei stata nominata per partecipare ad un meme, molto interessante!

    Leggi di cosa si tratta! Su partecipa 🙂

    Saluti, a presto e buona Londra, Nando

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  2. E se l\’universo è poi veramente fatto di stringhe e non gliele allacciano mai? Se poi casca a terra chi si piglia la responsabilità?

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