Riparazioni urgenti in Italia

Libera associazione da un vecchio spettacolo di Beppe Grillo.

Una ditta specializzata in vetri ti tira un sasso gigante e ti rompe il vetro della tua bellissima finestra. Al mattoncino che ti hanno tirato e’ allegato un biglietto “ Ti hanno rotto il vetro? Chiama il 89787257…te lo ripariamo noi!”….

(fine citazione di Grillo)

Siamo in Italia, ti aspetti di tutto e non ti scomponi.

Avendo poche alternative ed essendo una personcina a modo, chiami la ditta e gentilmente dici: “ Scusate..hem ehm…mi si e’ rotto il vetro…me lo venite a riparare? Sapete, scusate tanto, ho un po’  freddo..”.

La ditta risponde “beh, vediamo, siamo un po’ impegnati oggi, chiami domani.”

Passi la notte surgelata, il giorno dopo chiami e dici “ Scusate, per gentilezza, ho davvero freddo, potreste venire a riparare il vetro?”.

Ti risponde un tipo un po’ seccato che dice “ Guardi, noi qui si ha tanto da fare, al momento non possiamo garantire il servizio, mica possiamo star dietro a tutte le telefonate per le riparazioni…ma lo sa quanti vetri rotti abbiamo da riparare qui?Abbiamo cosi’ tanto lavoro sa, siamo un po’ stressati…verremo quando potremo noi, lei capisce,o capira’ vero, e’ una pesona intelligente”.

Click.

Riagganci, ti metti la vestaglia da camera, accendi una stufetta e pensi che forse il problema non e’ nella ditta, ma in te che li hai chiamati.

Non so.

Spesso, quando ti rattristi ti dicono “ hai lo stato vitale basso”. Non so. Si puo’ soffrire anche con lo stato vitale alto. Credo che la sottile differenza stia nel valore che diamo alla sofferenza. Possiamo lasciarla li, fine a se se stessa, utile arma di autocommiserazione, o riflettere sul fatto che forse, c’e’ qualcosa di profondo da capire di noi stessi, delle strade che scegliamo, delle azioni che compiamo.

“Una nave per attraversare il mare della sofferenza”

shiiji shiro dono gosho (nyoto tokusen gosho)

 

“…In un brano del Sutra del Loto si legge: «…come se uno avesse trovato una nave per compiere la traversata»5.
Questa “nave” può essere descritta così: il Budda, costruttore di navi dalla saggezza infinitamente profonda, raccolse i tronchi dei quattro gusti e degli otto insegnamenti, li levigò, scartando correttamente gli insegnamenti provvisori, tagliò e assemblò le assi, utilizzando sia il giusto che lo sbagliato6, e completò l’opera fissando i chiodi dell’unico insegnamento supremo. Quindi varò la nave sul mare della sofferenza. Spiegando le vele delle tremila condizioni sull’albero della dottrina della Via di mezzo, il vascello, guidato dal vento favorevole di «tutti i fenomeni rivelano la vera entità», avanza sollevandosi sulle onde e trasporta tutti i credenti che, grazie alla loro fede pura, possono accedere alla Buddità. Il Budda Shakyamuni è il timoniere, il Budda Taho issa le vele e i quattro Bodhisattva, guidati da Jogyo, si sforzano all’unisono ai remi stridenti. Questa è la nave di cui si parla nella frase: «Una nave per compiere la traversata».”

gosho zenshu pag. 1448, gli scritti di nichiren daishonin vol. 4 pag. 261

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