Stanotte portami al mare

Stanotte portami al mare.
Davanti ad un forno che odora di pane. Davanti ad un giardino che odora di casa.
Portami a vedere dove sei nato, dove andavi a scuola, dove hai fatto l’amore per la prima volta, dove hai capito cosa volevi diventare, o dove ti sei perso per sempre.
Portami nel quartiere dove sei cresciuto, sulla spiaggia dove per la prima volta andasti da solo con gli amici, alla fermata dove aspettavi l’autobus per andare a scuola.
Portami dove hai fatto l’esame di guida per la tua patente.
Portami a vedere dove giocavi a pallone, dove ti rifugiavi, dove compravi il gelato d’estate.
Portami sull’astronave che quella notte di tanti anni fa hai immaginato per te.
Portami a quel concerto che ti ha fatto piangere.
Portami dove lei ti ha lasciato.
Portami a fare un lungo e brevissimo viaggio dentro scampoli di te.
Per una notte, una soltanto, voglio camminare su quella luna sbeccata e sentire l’eco di quei passi.
Lontana.
Sarò discreta. Sarò silenziosa. Sarò invisibile.
Non aver paura.
Stanotte ti terrò con tutte le forze.
Per tutta la notte che posso.
Portami li, stanotte.
Portami li.

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