Ci sono concerti che ti fanno sentire bene.
Quei concerti che ti fanno sentire al tuo posto. La musica è la tua, la senti, la indossi, ti parla del tuo mondo.
Ci sono altri concerti che ti fanno sentire terribilmente fuori posto, o che forse, più semplicemente ti ricordano che hai quasi 40 anni, anche se te ne senti parecchi di meno.
Ci sono concerti poi dove una canzone, magari una sola, una di quelle troppo, davvero troppo romantiche, si piantano nella tua testa e nei piedi, e tu, immobile, rimani granitica.
E ci sono, tra quelle stupide canzoni, testi e musiche semplicissime, banalissime, che ripudieresti mille volte e mille altre ancora, troppo, davvero troppo romantiche per una come te, troppo commerciali, troppo frivole, troppo stupide che tuttavia riescono a paralizzarti: rimani li, pura massa nello spazio vuoto, con gli occhi vagamente umidi e pensi a cosa cazzo stai facendo li.
Io non ci credo.
Sono immagini per ragazzini acerbi, spensierati, senza bagaglio.
Sono invenzioni letterarie per rendere il viaggiò più interessante, ma no, non ci credo.
Non ci credo più.
Non ci credo.
Ci credevo una volta.
Tanto tempo fa, quando come Mr Bartleboom, conservavo un cofanetto pieno di lettere d’amore e poesie per uno sconosciuto con i capelli rossi che avrei certamente incontrato, assolutissimamente, un giorno, sulla mia strada, incrociato. Stava aspettando me, ne ero certa, lo avevo visto in uno di quegli strani sogni, con la sua maglietta bianca ed i suoi jeans consumati. Ci saremmo incontrati un giorno perché da sempre, ci cercavamo.
Ecco tutto.
Ci credevo davvero e no, non ci credo più, ma mi commuovo ancora quando penso che era bello, davvero bello crederci.
O forse è solo uno strato sottile di ghiaccio che si scioglie, da questo Iceberg che sono diventata, quello che stasera ha deciso di inumidirmi gli occhi.
Conscia che domani il ghiaccio tornerà, decido dunque di godermi questi piccoli attimi di malinconia solitaria, sapendo che non ho nulla da temere, che domani, musica frivola o no, stupida o no, il ghiaccio mi abbraccerà di nuovo, li a proteggermi dai piccoli fallimenti sentimentali, dalle credenze infantili, dai sogni che da tanto, non sogno più.
Chiudo gli occhi, indosso le mie cuffie bluetooth per potermi addormentare cullata da pensieri terribilmente adolescenziali, ben consapevole che mi sveglierò domani, ed Io tornerò ad essere Me, quella musica non mi dirà più nulla e la vita tornerà a scorrere con le sue usuali, inutili quanto imperturbabili certezze.
“I Wasn’t there the moment you first learned to breathe
But I’m on my way
On my way
I wasn’t there the moment you got off your knees
But I’m on my way
On my way
Lay down
And come alive in all you’ve found
All you’re meant to be
And for now
Just wait until the morning light
And close our eyes to see
Just close your eyes to see
A tear must have formed in my eye
When you had your first kiss
But I’m on my way
On my way
So leave a space deep inside for everything I’ll miss
Cause I’m on my way
On my way
Lay down
And come alive in all you’ve found
All you’re meant to be
And for now
We’ll wait until the morning light
And close our eyes to see
Just close your eyes to see
And when you feel no saving grace
Well I’m on my way
On my way
And when you’re bound to second place
Well I’m on my way
On my way
So don’t believe it’s all in vain
Cause I’m on my way
On my way
The light at the end is worth the pain
Cause I’m on my way
On my way
I’ll be there the morning you come out in white
Cause I’m on my way
On my way”