E l’area del cuore come si calcola?

In matematica non sono brava.

Perdo il conto delle foglie dei rami

e per le stelle ogni volta ricomincio da capo.

Non riesco a misurare il salto delle cavallette

e non so la formula per il perimetro delle nuvole.

Il calcolo di quanta neve sia caduta mi sfugge

e anche di quanta ne possa reggere un filo d’erba.

La somma dei passi per arrivare al mare non mi riesce

e mi chiedo se per il ritorno devo fare una sottrazione.

Ho diviso il numero dei semi per i frutti

il risultato è una nuova foresta e ne avanza qualcuno.

Se moltiplico le giornate di sole per quelle di pioggia

ottengo più di sette stagioni e non so quante settimane.

La matematica mi confonde.

Come misura del mondo è strana.

Per quanti conti si facciano qualcosa non torna mai pari.

Due finestre fanno una vista? quattro muri sono una casa?

Noi siamo i nostri centimetri, chili, litri? quanto pesa un segreto?

quanto misura una risata? e l’area del cuore come si calcola?

Azzurra D’Agostino

Opera: Morimoto Jun

L’amore non basta per amare

Non si può amare solo con la voglia di amare.

Con il voler amare.

Con il voler restare.

Con il crederci.

Con io lo amo.

Perché poi non basta.

Non regge.

L’amore non basta per amare.

Bisogna che ci sia la storia, per amare.

La vita, per amare.

Non bastano le parole, per amare.

Neanche quelle giuste, bastano.

Neanche le parole d’amore bastano per amare.

Dobbiamo fare una passeggiata.

Dobbiamo cenare insieme.

Leggere un giornale.

Andare a fare la spesa.

Fare una cosa insieme.

Che sia nostra.

Che siamo noi.

Io e te.

Non basta fare sesso per fare l’amore.

Anzi.

Ci vogliono i baci.

Ci vuole anche solo stare con la fronte appoggiata alla fronte.

Per amare ci vuole una storia. Da vivere. Vissuta.

Ci vuole tempo.

Non puoi non esserci mai.

Per amare ci vuole una storia. Da fare e raccontarsi.

Non puoi non aver voglia di parlare.

Non puoi parlare sempre.

Una storia da fare insieme.

Non puoi trovare tutto pronto.

Arrivare quando tutto è fatto.

Io amo solo chi fa la giornata con me.

Chi fa la vita con me.

Chi fa la spesa con me.

Chi fa una passeggiata con me.

Chi fa tempo con me.

Chi fa storia con me.

Non amo se no.

Amo solo chi sa stare tutto con me.

Chi parla con me.

Chi torna da me.

Chi chiama per non dire niente.

Chi mi bacia la testa, tra i capelli, passandomi vicino.

Chi mi porta i capelli indietro.

Io non le voglio le romanticherie.

Voglio le cose che sono nella mia giornata.

Voglio che sono con te.

Fatte con te.

Raccontate a te.

E poi ti racconto le cose solo mie.

Che faccio io.

Entro e esco dalla tua vita.

E tu dalla mia.

Come l’ago che cuce .

Come l’ago che per unire, entra e esce.

Mauro Leonardi

Io abito la possibilità

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I dwell in Possibility-

A fairer House than Prose-

More numerous of windows-

Superior for Doors-

 

Of  Chambers as the Cedars-

Impregnable of Eye-

And for an Everlasting Roof

The Gambrels of the Sky-

 

Of Visitors-the fairest-

For Occupation-This-

The spreading wide my narrow Hands

To Gather Paradise- 

Emily Dickinson (1862)

 

 

Io abito la PossibilitàUna casa più‘ bella della prosa più ricca di finestre superbe le sue porte. E’ fatta di stanze simili a cedri che lo sguardo non possiede. Come tetto infinito ha la volta del cielo La visitano ospiti squisiti. La mia sola occupazione spalancare le mani sottili per accogliervi la meraviglia 

 

Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più.

Non ti chiedo di darmi un bacio.

Non chiedermi scusa quando penso che tu abbia sbagliato.

Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno,

non ti chiedo di dirmi quanto sono bella,

anche se è una bugia,

né di scrivermi niente di bello.

Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi per dirmi com’è andata la giornata,

né di dirmi che ti manco.

Non ti chiederò di ringraziarmi per tutto quello che faccio per te,

né che ti preoccupi per me quando il mio animo è a terra

e ovviamente, non ti chiederò di appoggiarmi

nelle mie decisioni.

Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi

quando ho mille storie da raccontarti.

Non ti chiederò di fare niente,

nemmeno di stare al mio fianco per sempre.

Perché se devo chiedertelo,

non lo voglio più.

– Frida Kahlo

Dai un appuntamento ad una ragazza che legge.

Immagine.

Dai un appuntamento ad una ragazza che spende il suo denaro in libri anziché in vestiti. Lei ha problemi di spazio nell’armadio perché ha troppi libri. Dai un appuntamento ad una ragazza che ha una lista di libri che vuole leggere, che ha la tessera della biblioteca da quando aveva dodici anni.
Trova una ragazza che legge. Saprai che lo fa perché avrà sempre un libro ancora da leggere nella sua borsa. E’ quella che guarda amorevolmente sugli scaffali di una libreria, quella che tranquillamente emette un gridolino quando trova il libro che vuole. La vedi odorare stranamente le pagine di un vecchio libro in un negozio di libri di seconda mano? Questo è il lettore. Non può resistere dall’odorare le pagine, specialmente quando sono gialle.

Lei è la ragazza che legge mentre aspetta in quel caffè sulla strada. Se dai una sbirciatina alla sua tazza, la sua panna non proprio fresca galleggia in superficie perché lei è già assorta. Persa nel mondo dell’autore. Siediti. Potrebbe darti un’occhiataccia, poichè la maggior parte delle ragazze che leggono non amano essere interrotte. Chiedile se le piace il libro.

Offrile un’altra tazza di caffè.

Falle sapere ciò che tu davvero pensi di Murakami. Vedi se sta leggendo il primo capitolo di Fellowship. Cerca di capire che se dice che ha compreso l’Ulisse di Joyce, lo sta solo dicendo perché suona intelligente. Chiedile se ama Alice o se vorrebbe essere Alice.
E’ semplice dare un appuntamento ad una ragazza che legge. Regalale libri per il suo compleanno, per Natale e gli anniversari. Falle il dono delle parole, in poesia, in musica. Regalale Neruda, Pound, Sexton, Cummings. Falle sapere che tu comprendi che le parole sono amore.Capisci che lei sa la differenza che c’è fra i libri e la realtà ma che per dio, lei sta cercando di rendere la sua vita un poco simile al suo libro preferito. Se lo fa, non sarà mai colpa tua.
Ha bisogno di essere stuzzicata in qualche modo.

Mentile. Se comprende la sintassi, capirà che hai la necessità di mentirle. Oltre le parole, ci sono altre cose: motivazione, valore, sfumature, dialogo.Non sarà la fine del mondo.

Deludila. Perchè una ragazza che legge sa che il fallimento conduce sempre al culmine. Perché le ragazze come lei sanno che tutto è destinato a finire. Che tu puoi sempre scrivere un seguito. Che puoi iniziare ancora e ancora ed essere nuovamente l’eroe. Che nella vita si possono incontrare una o più persone negative.

Perché essere spaventati da tutto ciò che tu non sei? Le ragazze che leggono comprendono che le persone, come i caratteri, si evolvono. Eccetto che nella serie di Twilight.

Se trovi una ragazza che legge, tienitela stretta. Quando la trovi alle due di notte stringere un libro al petto e piangere, falle una tazza di the e abbracciala. Potresti perderla per un paio d’ore ma tornerà sempre da te. Lei parla come se i personaggi del libro fossero reali perché, per un po’, lo sono sempre.
Chiedile la mano su una mongolfiera. O durante un concerto rock. O molto casualmente la prossima volta che lei sarà malata. Mentre guardate Skype.

Le sorriderai apertamente e ti domanderai perché il tuo cuore ancora non si sia infiammato ed esploso nel petto. Scriverete la storia delle vostre vite, avrete bambini con strani nomi e gusti persino più bizzarri. Lei insegnerà ai bimbi ad amare Il Gatto e il Cappello Matto e Aslan, forse nello stesso giorno. Camminerete insieme attraverso gli inverni della vostra vecchiaia e lei reciterà Keats sottovoce , mentre tu scrollerai la neve dai tuoi stivali.

Dai un appuntamento ad una ragazza che legge perché te lo meriti. Ti meriti una ragazza che possa darti la più variopinta vita immaginabile. Se tu puoi solo darle monotonia, e ore stantie e proposte a metà, allora è meglio tu stia da solo. Se vuoi il mondo e i mondi oltre ad esso, dai un appuntamento ad una ragazza che legge.
O, ancora meglio, dai un appuntamento ad una ragazza che scrive”.

— Rosemarie Urquico. (via polidio2)

Non Incolpare Nessuno

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno,
di niente,
perché in fond
o Tu

hai fatto quello che volevi nella vita.

Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo


proviene delle ceneri del suo errore.

Non lamentarti mai della tua solitudine
o della tua sorte, affrontala
con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato
delle tue azioni e la prova
che Tu sempre
devi vincere.

Non amareggiarti del tuo fallimento

né attribuirlo agli altri.

Accettati adesso o
continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare e che nessuno é
così t
erribile per cedere.

Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la caus
a del tuo futuro sarà il tuo presente.

I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.

Guarda te stesso allo specchio

e sarai libero e forte e finirai di essere
una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.

Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la
luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vi

ta.
Adesso svegliati,
combatti, cammina, deciditi e
trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.

Non Incolpare Nessuno Poesia di Pablo Neruda


Mi chiedo se tutta questa poesia servirà mai a qualcosa.

Eppure, non posso smettere di leggerne.

Destra o Sinistra?

 

BAMBINI A SINISTRA

Chi dice ai bambini
dovete pensare a destra
è di destra
chi dice ai bambini
dovete pensare a sinistra
è di destra  
Chi dice ai bambini
non dovete pensare affatto
è di destra
chi dice ai bambini
quel che pensate è indifferente
è di destra
Chi dice ai bambini
quello che lui pensa
e dice loro anche
che vi potrebbe essere qualcosa di sbagliato
è forse
di sinistra.

Eric Fried

 

Io non ho bisogno di denaro

 
 
 
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti….
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini.

 
 
 
ps. Non e’ vero. Ho bisogno anche di denaro. A questo proposito se ve ne avanzasse un po’, vi mando il n. di conto per un Bonifico via email.
Indolore, davvero.
 
: )