Gioia

Stasera ero in bici, ed ho corso, corso, corso.

Pensavo che mai, sarei riuscita a fermarmi, mai.

In quei 2 Kilometri che mi separavano da casa ho percorso tutto l’ Universo e sono tortanta indietro, non so come, ma sono tornata.

Chicca correva, in piedi su pedali, come i ragazzi che corrono a scuola in ritardo, un quattordicenne al suo primo, primissimo appuntamento, in avanti per dare piu’ spinta sui pedali, e sentirsi improvvisamente sollevare su, piu’ su..piu’ in alto con una canzone tra le labbra e gioia, tanta gioia.

Non so perche’, o almeno non so perche’ proprio oggi. L’universo dentro si fa sentire coi suoi modi, i sui tempi e la sua musica.

Ringrazio, per questa giornata che senza un motivo, mi ha ricordato la meraviglia della vita, la bellezza del mondo e che, tutto, proprio tutto, vale la pena.

Il sapore del pane ferrarese

Il sapore del pane ferrarese

“Quando lo vedo mi viene da piangere, a volte. Mi diede un compito per casa, una volta. Voleva che le descrivessi il sapore del pane ferrarese. Ci davamo spesso compiti per casa. Per pensarci e dedicarci del tempo anche quando non stavamo insieme. Perché è il tempo che ho dedicato a lei che la rendeva così speciale. Perché nonostante le sue spine era molto fragile. Non voleva conoscere il sapore del pane ferrarese: voleva che mi esprimessi.” 

Pensieri e ricordi, L’amore di Diegosan, (11 Febbraio 2007)

L’arte di ascoltare con gli occhi del Budda

L’ARTE DI ASCOLTARE CON GLI OCCHI DEL BUDDA

L’ARTE DI ASCOLTARE CON GLI OCCHI DEL BUDDAH

Di Linda Johnson, SGI-USA WD Leader, nov. 2003 (Abridged), Edito da Adrian Mollica aprile 2004.

Io penso che l’abilità di ascoltarci, e l’abilità di vedere tutto dal punto di vista del buddismo di Nichiren Daishonin, significa essere capaci di vedere tutta la vita dalla prospettiva della legge di causalità.

Per veramente ascoltare noi stessi, il nostro vero io, e vedere la nostra illimitata capacità di saggezza e qual è la corretta risposta ad un problema, penso dobbiamo imparare a praticare correttamente. Sento che molte persone praticano questo buddismo in quello che io chiamo un modo "cristiano". Il problema è che quando non pratichi il buddismo correttamente, i risultati che puoi ricevere possono essere minimi in confronto ai risultati che potresti ottenere quando pratichi correttamente.

IL GOHONZON NON E’ AL DI FUORI DI NOI

Io ho trovato che troppe persone ancora recitano al Gohonzon come se fosse una specie di Dio o una forza al di fuori di noi stessi.

L’atteggiamento con cui recitiamo e l’atteggiamento con cui vediamo il Gohonzon è il più importante perché se abbiamo una visione distorta, avremo una pratica distorta, ed è quella pratica distorta che insegneremo agli altri.

Sappiamo dallo studio che i caratteri sul Gohonzon rappresentano i due lati della vita e tutti gli attributi positivi e negativi che esistono nella vita stessa, inclusa l’oscurità fondamentale che coesiste in ogni vita umana. Nichiren Daishonin dice che non esiste vita che abbia una senza l’altra. I caratteri rappresentanti entrambi gli aspetti della vita sono scritti sul Gohonzon. Per me quello che è emozionante è sapere che pur senza che io sia capace di leggerlo, Nichiren Daishonin scrisse tutti questi caratteri sul Gohonzon, che rappresenta ogni aspetto della vita, in un modo che ogni carattere sta guardando al centro come voi ed io. Ogni carattere sta guardando a Nam-Myoho-Renge-Kyo. Pensa alla cerimonia dell’aria. Nam-Myoho-Renge-Kyo è l’asse dell’universo e noi stiamo formando un circolo attorno a lui.

Tutti noi guardiamo a Nam-Myoho-Renge-Kyo. E’ il centro al quale ogni carattere guarda. Perché?

Perché Nichiren Daishonin ci sta dando un messaggio continuo ogni volta che guardiamo al Gohonzon. Il messaggio è che dobbiamo basare la nostra vita sulla legge e mai sulla persona. E’ la legge mistica che permette ad ogni Buddha attraverso l’eternità di essere capace di manifestare il suo pieno potenziale, e quella è la chiave, che è il centro, per tutto. Dobbiamo fare di Nam-Myoho-Renge-Kyo il centro della nostra vita e dobbiamo basare la nostra vita in Nam-Myoho-Renge-Kyo. Significa essere capaci di vedere e sentire noi stessi. Significa che ogni volta che siamo davanti a un problema, non dobbiamo usare solo il nostro cervello per capire o trovare la strategia di risolverlo. Molti membri ancora fanno questo, e dopo che hanno tormentato il loro cervello su cosa fare per andare dal punto A al punto B o di risolvere il problema, mettono la soluzione recitando davanti al Gohonzon perché funzioni! Io penso che questo sia praticare incorrettamente. Fatemi spiegare il perché.

Quando parliamo dei nove livelli di coscienza; i primi cinque sono i nostri sensi, vista, udito, odore, gusto e tatto. Il sesto livello è la nostra consapevolezza. Il settimo è la nostra inconsapevolezza. L’ottavo è quello che noi chiamiamo il nostro magazzino del karma, che è l’area nella nostra vita dove si sono accumulate tutte le cause che abbiamo messo durante tutte le esistenze. In seguito c’è la nona coscienza, che il buddismo dice quella pura, immutabile realtà della nostra vita.

Ognuno di noi ha fortuna e sfortuna nella vita. Nei momenti di fortuna, possiamo fare le stesse cose che vediamo altre persone fare che raggiungiamo i nostri obiettivi, ma ci sono dei momenti della nostra vita dove abbiamo sfortuna, potete fare le stesse identiche cose vedete fare ai vostri vicini, ma l’oggetto dei desideri sembra muoversi sempre più lontano vero?

TRASFORMARE LA SFORTUNA IN FORTUNA

Quando siamo alle prese con problemi nella nostra vita, essi hanno una connessione causale con noi. Molte volte proviene dalla parte sfortunata della nostra vita. Quindi se usiamo il nostro cervello per decidere la strategia per risolvere le cose, il nostro cervello può solo andare all’ottava coscienza, che è il magazzino del karma. Quella è l’area dove accumuliamo tutte le cause che abbiamo messo da sempre, e sembra che sia il luogo nel quale: NON ABBIAMO FORTUNA.

Il nostro cervello poi trova una soluzione basandosi sulla sfortuna. Seguendo la soluzione " mentale" rinforziamo lo stesso modello di tendenze karmiche ancora e ancora nelle nostre vite.

Ma quello che Nichiren insegna è che attraverso la pratica di Nam-Myoho-Renge-Kyo possiamo trapassare l’ottava coscienza del magazzino del karma. Oltrepassala, senza farti alterare da essa, e raggiungerai la pura realtà immutabile e l’infinita saggezza della nostra vita che è insensibile al magazzino del karma. La risposta che otterrai è quella corretta per la tua vita. Non è toccata dal tuo karma nell’area nella quale sei sfortunato. E questo è il perché credo Nichiren Daishonin dica che dobbiamo essere i padroni della nostra mente e non permettere che la nostra mente sia padrona di noi.

Il mio punto è che quando preghiamo, dobbiamo cominciare dalla determinazione quale: "Io raggiungerò/porterò a termine X (qualsiasi cosa X sia). Dobbiamo anche capire dal Buddismo che noi creiamo la nostra vita in ogni momento attraverso i nostri pensieri, le nostre parole e il nostro comportamento. Pregare nel Buddismo di Nichiren Daishonin e profondamente differente dal pregare in altre religioni. Non stiamo pregando qualcosa al di fuori di noi per ricevere qualcosa. Al contrario il nostro pregare è la determinazione che " Io creerò l’obiettivo o cosa per cui sto pregando attraverso le mie cause di pensiero parole e azione. Io sono il creatore della mia vita e Io mi prenderò la responsabilità di creare la cosa per cui sto pregando, e dopo che avrò recitato questo tipo di Daimoku determinato, Io raggiungerò X". Poi devo arrivare ad una realizzazione… "Come farò questo? La risposta esiste solo all’interno di me stessa. Posso bussare alla mia saggezza per la risposta quando ho il credo e la convinzione, che la risposta esiste dentro di me". E incomincio a pregare con la determinazione di tirar fuori quella saggezza da dentro di me per vedere chiaramente quello che è necessario io faccia per creare le cose per cui sto pregando. Ecco perché il presidente Ikeda dice: " I benefici vengono da voi. Nessuno vi da benefici".

CAMBIARE IL NOSTRO DESTINO IN QUESTA VITA

Vorrei parlare di un’altra cosa riguardante questo argomento. Dobbiamo capire che, una delle ragioni per cui pratichiamo questo buddismo, è di cambiare profondamente il nostro destino in questa vita. E quello che intendo è questo; i genitori naturalmente vogliono dare ai loro figli le migliori opportunità che possono così che la loro vita sia la migliore. E generalmente per fare ciò, una delle cose che sentiamo, in questa società, è che è imperativo ottenere una buona educazione. Perché sappiamo che se tutto va bene, dal ricevere una buona educazione probabilmente riusciremo a guadagnare più soldi e avere più successo nella vita. Ma se guardiamo a questo e guardiamo alla vita dal fondamentale punto del buddismo di Nichiren Daishonin, arriveremo a capire che: non c’è quantità di educazione nel mondo che ci permetterà mai di cambiare il nostro karma.

Ora cerchiamo di andare un po’ a fondo.

Ognuno di noi sceglie di nascere nella famiglia nella quale è nato e pratichiamo in quella famiglia perché condividiamo il karma di ogni singolo individuo di quella famiglia. Che ci piaccia o no. Anche io. Cresci e pensi…"mio padre era un alcolizzato e mia madre lo ha lasciato quando avevo tre anni per questo. Ha continuato a vivere nel raggio di 15 miglia da noi. Però, a causa del suo alcolismo non è mai riuscito a mantenere le promesse che mi ha fatto". Da bambina ho interiorizzato che c’era qualcosa di sbagliato in me. " altrimenti papà mi avrebbe amato". Ho odiato quando vedevo quello che l’alcolismo gli faceva. Lo odiavo appassionatamente. Ho fatto una promessa che non crescerò come lui. E lo intendevo veramente.

Quindi non bevo. Non mi piace avere attorno persone che bevono. Mi spaventano da morire. Ho visto cosa ha fatto a mio padre. Occasionalmente posso bere un bicchiere di vino una o due volte all’anno. Ma questo è tutto. Non mi sono mai ubriacata nella mia vita. Ci hanno provato a ubriacarmi quando ero al college, e io lo versavo sulle piante, perché non lo trovavo attraente. Lo trovavo disgustoso. Ancora a causa delle mie esperienze personali.

Crescendo, mi sono sentita superiore a mio padre. Pensavo " guardami io non bevo, io non sono come te". Mi sentivo superiore. Sono onesta, ma quello che dovevo capire è che non era una coincidenza io sono nata in quella famiglia. Quello che ho cominciato a vedere è che io condividevo questo tipo di natura dipendente. Molti di noi non vedono sempre la differenza, perché pensiamo che la nostra dipendenza si debba manifestare nella stesso modo in cui di è manifestata la dipendenza dei nostri genitori.

Non è cosi! La mia si è manifestata in termini di cibo. Mio padre usava l’alcool per calmarsi, l’alcol era qualcosa che lui utilizzava per festeggiare. L’alcool era qualcosa che usava per scappare dal dolore e la frustrazione; io uso il cibo alla stessa maniera. Festeggio con il cibo. Quando sono frustrata, uso il cibo. Quando sono depressa mangio troppo. Uso il cibo per gli stessi motivi e allo stesso modo lui usava l’alcool. Quindi quello che sono arrivata a capire è che non importa quanto amore tu abbia per i tuoi figli, e non importa quanto amore i tuoi genitori hanno per te, non possono evitare che tu viva il tuo karma.

LO SPECCHIO DELLA NOSTRA VITA QUELLO IN CUI CREDIAMO

La promessa di Nichiren Daishonin è che possiamo cambiare qualsiasi karma in questa vita. Ma di nuovo la gente ha mal interpretato la pratica. Molta gente pensa che solamente perché recitano non debbano subire il proprio karma. Non è così. Al contrario, questa pratica è basata sulla rivoluzione umana. È basata sulla demistificazione della vita e veramente ci spiega perché le cose accadono alle persone da una prospettiva causale. Nichiren Daishonin dice che dobbiamo comprendere il punto che qualsiasi cosa proveniente dall’esterno non è separata da noi anche se lo può sembrare. Tutto quello che proviamo ha una connessione causale con le nostre vite da entrambi i lati negativi e positivi. Dobbiamo capire che noi creiamo la nostra vita ogni giorno con i nostri pensieri , le nostre parole, e il nostro comportamento. Quindi praticare correttamente significa molto di più del ammontare di daimoku che recitiamo ogni giorno. Quanti di noi si prendono la responsabilità durante il giorno per le cause che mettiamo? Quanti di noi si prende la responsabilità durante il giorno per i pensieri che abbiamo? Ci viene detto che creiamo le nostre vite attraverso i nostri pensieri, le nostre parole, e il nostro comportamento. Senza prenderci la responsabilità, stiamo vivendo inconsciamente. Ho trovato che molte persone sono veramente sincere davanti al Gohonzon, poi se ne vanno e usano la pratica come se fosse una forza esterna a loro stessi.

È come se dicessimo: "Se siamo sinceri abbastanza quando preghiamo, i benefici si concederanno a noi e proteggeranno" e così quando ci alziamo dopo aver recitato possiamo pensare di non avere la responsabilità per le cose che pensiamo, diciamo e facciamo. Alcuni vivono così vero? Lo facciamo viviamo così. E poi ci meravigliamo… "ho recitato un milione di daimoku, come mai non ho fatto un passo avanti?" ma questo modo di pensare non afferra l’esenziale. Questa pratica è molto più profonda che il puro e semplice recitare. Reciti un milione di daimoku, ma dentro, la tua vita non crede che puoi raggiungere le cose per le quali stai pregando all’universo. L’universo è questo meraviglioso schermo cinematografico che ci proietta esattamente quello che chiediamo nel senso più positivo e negativo.

Dobbiamo capire che la legge mistica, inscritta sul Gohonzon, è sia positiva che negativa. Racchiude tutto nell’universo. E tutto nell’universo in ogni momento ha due potenziali esistenze una vicino all’altra. Le circostanze in cui ci troviamo non ci determinano. E i problemi non determinano mai chi siamo e il nostro potenziale in termini di cosa possiamo essere. Invece credo che le nostre circostanze in questo momento, hanno una relazione di causa ed effetto con noi e i nostri benefici. Lo specchio di cosa crediamo.

Permettetemi di darvi un esempio. Conosco molte persone, particolarmente in Los Angeles dove ci sono molte persone che vogliono diventare attori o qualcosa del genere. Recitano veramente per diventare un attore di successo. Recitano e vanno a un sacco di audizioni, e non succede niente. E questo va avanti per un bel po’, e vengono da me e mi dicono, " ho pregato così tanto e sono andato a un sacco di audizioni ma non succede niente. Forse la "realtà" mi sta dicendo che devo pensare a fare qualcosa di diverso nella mia vita?" odio la parola realtà quando viene usata in questi termini. Li guardo e gli dico, " NON PENSO PROPRIO!! Invece penso che la tua "realtà" ti stia riflettendo qualcosa circa te stesso. Qualcosa circa il profondo sistema di credere nella tua vita. Ti suggerisco di ricominciare di nuovo a recitare per quella Saggezza di Buddah, bussando al nono livello di coscienza per vedere chiaramente dalla sua vera prospettiva di causa. La capacità esiste sempre dentro di te, quando lo realizzi e reciti Nam-Myoho-Renge-Kyo con quel tipo di convinzione".

Recita forte per vedere come causa ed effetto sta operando nella tua vita adesso. Recita per vedere che cosa la mancanza di risultati ha a che fare in termini dei tuoi pensieri, parole e azioni. Molto spesso questa mancanza di risultati rispecchia il fatto che, profondamente nella nostra vita non crediamo che possiamo raggiungere quello che vogliamo raggiungere. La legge di causa ed effetto è così rigorosa; è l’unica cosa nella vita a cui non puoi sfuggire. In ogni momento la nostra vita ci riflette quello in cui crediamo e pratichiamo. Voglio dire l’ho provato. Ho recitato sinceramente per qualcosa di fronte al gohonzon e poi mi sono alzata e ho capito che ogni singolo individuo sulla faccia della terra, che pratichi oppure no, lotta con la propria negatività ogni singolo momento della loro vita.

IL NOSTRO DIAVOLETTO PUÒ ESSERE IL NOSTRO MIGLIORE AMICO.

Lo dico scherzando, ma molto seriamente, che il nostro diavoletto è all’interno di noi. E che non va mai in vacanza e non sta mai zitto. Puoi recitare sinceramente quando sei davanti al Gohonzon. Quando dico davanti al Gohonzon voglio dire al Gohonzon dentro di te. E vai avanti nella tua vita quotidiana, per esempio guidando per andare al lavoro, e mentre tu stai guidando il diavoletto sta facendo gli straordinari. E cominci a pensare sulle cose per cui stai recitando, e il diavoletto ti fa una lista di ventuno ragioni per cui non puoi ottenere quello che desideri. Vero? Vi è mai capitato? Certo che vi è capitato. Come reagisci quando il tuo diavoletto determina gli effetti che tu produci nella tua vita?

I pensieri negativi non producono risultati, la tua risposta ai pensieri negativi lo fa. Stiamo parlando di pensieri positivi Hmmmmm quasi quasi lascio perdere, non penso che nessuno possa pensare positivo 24 ore al giorno. Non è normale e non cambia la realtà. Nichiren Daishonin spiega che tutta la vita in ogni momento è composta da queste due forze opposte. Queste due forze del Buddha e l’oscurità interna stanno costantemente lottando una contro l’altra fuori e dentro di noi.

Questa è la natura della vita che dobbiamo accettare. Invece di pensare: "quando diventerò illuminato, il diavoletto cattivo starà zitto e non dovrò mai più sopportare questo", quando studiamo i dieci mondi, impariamo che il mondo del Budda esiste dentro tutti gli altri mondi. Quindi c’è un’altra duplicità in corso, quindi significa anche nel diavoletto cattivo ci sono allo stesso tempo la parte illuminata e quella non illuminata. C’è l’opportunità con i pensieri negativi che sfidandoli diventano la motivazione e la spinta per cambiare la nostra vita, ma dipende tutto da come noi rispondiamo ai pensieri cattivi. Questo può essere utilizzato come il più grande Shoten Zejin in questa vita. Ma c’è anche un pericolo, perché possiede anche una parte distruttiva e in qualsiasi modo scegliamo di vederla e usarla nella nostra vita determina il risultato che produciamo.

Non è l’ostacolo che determina il risultato, è come noi rispondiamo all’ostacolo. Ora partendo da questo presupposto, vediamo che cosa ha a che fare con la parola "responsabilità". Sentiamo questa parola spesso, e ci è detto che dobbiamo prenderci la responsabilità al 100% delle nostre vite. Molti di noi rifiutano di fare ciò, e possiamo anche chiedere " come sto avendo una discussione con Eric. Perché devo prendermi la responsabilità al 100%? C’è anche lui. Penso che la responsabilità sia almeno 50/50"!

Mi sono veramente emozionata quando ho deciso di prendere in mano il dizionario. Ho imparato che in Inglese, la parola responsabilità è composta da due parole, "risposta e abilità". E penso che questa sia la traduzione migliore di quello che Nichiren Daishonin intende per 100% responsabilità. Significa un cambio del karma e di conseguenza un cambio del destino, e un cambio del destino dipende dalla nostra abilità di rispondere ai problemi.

Questo buddismo è chiamato il buddismo della vera causa. Questo c’insegna che nessuno di noi può cambiare il passato. Ma adesso in questo momento con i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni, possiamo trasformare qualsiasi cosa.

Comunque quello che è di vitale importanza è essere al 100% nel momento e avere la determinazione di usare la nostra CREATIVITÁ VITALE. Imparare a fare affidamento al Buddha, e non al karma. Vivendo costruttivamente attraverso i nostri pensieri, parole e azioni, possiamo rispondere ai problemi in maniera consistente con la direzione che vogliamo prendere, invece che rispondere nella maniera in cui le cose sembrano apparire.

Mi state seguendo?

Viene chiamato il buddismo della vera causa, perché significa che in questo momento attraverso i nostri pensieri, parole e azioni, posiamo cambiare qualsiasi cosa. E questo è il punto che molte persone non colgono. Quando reciti puoi pensare: "desidero avere la più armoniosa relazione con Eric, ma abbiamo appena litigato". Questo può essere il fatto, ma poi decidi di recitare con questo pensiero: " mi prenderò la responsabilità di sviluppare una fantastica relazione, e mi prendo la responsabilità di superare questo ostacolo che sto vivendo e creare qualcosa di meraviglioso da questo così che avremmo una relazione migliore di quella precedente al litigio". Già questo pensiero da solo crea valore.

Ma spesso quando recitiamo con questa determinazione, forse quello che dopo succede è che io ed Eric litighiamo di nuovo. " ho recitato così produttivamente, perché stiamo litigando di nuovo? Questo non è l’obiettivo per cui stavo recitando". Quello che ci stiamo dimenticando è che questo secondo litigio ci sta dando l’opportunità di trasformare la nostra relazione nel modo in cui abbiamo pregato di trasformarla. Ma possiamo trasformarla solo come decidiamo di rispondere nel momento in cui stiamo avendo il litigio. Qualche volta si parla di momento cruciale nel Buddismo……bene quello è il momento cruciale. È quando si presenta l’ostacolo che dobbiamo decidere chi debba controllarlo se il diavoletto o l’angioletto. Quel momento ci sta fornendo l’opportunità di trasformare il nostro destino nel modo in cui decidiamo di rispondere. Nel mezzo del litigio con Eric, più io entro nella negatività e incomincio a rispondere negativamente, più oscillo nella negatività del problema e più mi porta a mettere cause negative che continuano a ripetere il modello che continua a riemergere da dentro la mia vita.

Il momento dice anche " ecco qua la mia opportunità, e questo è quello per cui stavo pregando." Il punto è che i benefici vengono da voi stessi. Voi create i benefici attraverso i vostri pensieri, parole e azioni. Questa è l’essenza della rivoluzione umana. Rivoluzione Umana significa che dobbiamo affrontare i nostri problemi e difetti ed è il momento di rispondere differentemente.

Ogni volta che rispondiamo differentemente e in armonia con la direzione che vogliamo la nostra vita segua, abbiamo messo una nuova causa per trasformare la nostra vita. Noi trasformiamo in un momento, in un’ora, in un giorno. Ma la parte bella di tutto ciò è che quando impariamo a vedere con la prospettiva della causa e ad usare il buddismo di Nichiren Daishonin propriamente. Allora non stiamo solo vivendo in una teorica comprensione della realtà della nostra vita quotidiana. La vita prende un nuovo significato in momenti come questo, perché invece che essere depressi per un problema. Anziché vedere il problema come un segno che stiamo facendo qualcosa di sbagliato, cercate di vedere tutti i problemi come opportunità di scoprire più bellezza e potere dalla nostra vita.

Problemi sono solo problemi perché veniamo trascinati dentro la parte negativa degli stessi. Quando impareremo come usare ogni problema dalla sua parte illuminata e fare un passo in avanti nella nostra vita costruttivamente poi, durante il processo di trasformazione del nostro destino, possiamo provare felicità. La felicità poi non si manifesta solo nel momento in cui passi un momento difficile. La felicità avviene ogni volta che vinciamo su un problema. Quando smetteremo di soffrire a causa di un problema, allora abbiamo vinto.

Quando posso prendere il controllo in un problema e usarlo positivamente nella mia vita, allora io sono al comando. La vita diventa emozionante e comincio a vedere tutti i miei problemi come la mia missione. La mia missione è vincere sopra ogni cosa. La ragione per la quale nichiren Daishonin ci ha lasciato questo buddismo e per insegnarci come diventare maestri nel risolvere i problemi in questa vita. Ogni essere umano ha dei problemi, e i problemi sono un fatto della vita fintanto che viviamo. Infatti, abbiamo bisogno dei problemi, perché i problemi sono il dolore che ci costringe a continuare a provare ad eliminare i nostri difetti, e ricordate, che i difetti possono essere la nostra area di conforto. I problemi ci obbligano a continuare a sfidarci sempre un pochino oltre a quello che noi pensiamo di poter fare. Quindi essi solo l’imput e la motivazione che continuamente ci costringe giorno dopo giorno a sfidarci un po’ di più. Sono necessari per crescere e di conseguenza diventare felici.

Internamente la nostra vita è quello che Nichiren Daishonin chiama la Legge Mistica, quello che lui chiama il Gohonzon e quello che lui chiama Nam-Myoho-Renge-Kyo, e dice che è illimitato. Il potenziale esiste dentro ognuno di noi adesso e in questa vita. È lì anche senza che noi cambiamo una virgola di noi stessi. Ma dobbiamo imparare come farlo uscire usarlo correttamente come una forza per cambiare per il meglio.

C’è una forza illimitata dentro di noi una condizione vitale forte…ma dobbiamo imparare a farla venir fuori. Tirare fuori la nostra forza vitale è come sviluppare i muscoli del corpo. Questo lo comprendiamo tutti…se vogliamo sviluppare i nostri muscoli dobbiamo fare ginnastica. Il che significa devo prendere dei pesi e esercitarmi. I pesi per un muscolo non sviluppato sono un problema, e ti possono far male mentre continui negli esercizi di sollevamento. Ma il risultato di continuare a sollevare i pesi è che sviluppiamo sempre di più i nostri muscoli. Il mio punto è: la potenza muscolare c’era già dentro i nostri muscoli. Ma non potevamo tirarla fuori finche non abbiamo messo la giusta causa per fare ciò.

SVILUPPIAMO LA NOSTRA FORZA RESISTENDO A QUALCOSA.

I muscoli della nostra forza vitale e la nostra condizione vitale sono la stessa cosa, ed è resistendo alla negatività anziché seguirla che ci permette di rafforzarli. Resistendo alla negatività, affrontandola, sfidandola, e cambiandola, questa è la stessa funzione dei pesi. Diventa il catalizzatore per il quale preghiamo più sinceramente…e più profondamente. Recitando e vivendo in questo modo diventiamo motivati ad agire, e diventa anche la ragione per la quale siamo capaci di tirar fuori sempre di più il nostro potenziale. Che è sempre esistito. Pensateci. Ogni cambiamento cruciale della nostra esistenza è venuto dalla sofferenza. Nessun cambio viene quando le cose vanno bene. È la nostra capacità di vedere la realtà e di affrontare i nostri problemi con Nam-Myoho-Renge-Kyo, con la determinazione che: "io sconfiggerò questo! Non sarà lui a sconfiggermi"! questo ci aiuta a vincere. Recitare con questo tipo di determinazione ci permette di tirar fuori la nostra forza, i muscoli e la potenza infinita che esistono dentro di noi. Ma c’è bisogno di questo catalizzatore…e ancora, il catalizzatore per il quale tiriamo fuori il nostro potenziale è: lottare contro ogni ostacolo e ogni situazione negativa e cambiarla.

"RISPOSTA A KYO"

Vorrei proseguire con il Gosho risposta a Kyo, perché sento che con questo Gosho, Nichiren Daishonin, ci sta dicendo tutto quello che abbiamo bisogno di sapere… inizia dicendo " credi in questo mandala con tutto il tuo cuore". La prima cosa è che dovete credere. E poi parla di quanto potente sia Nam-Myoho-Renge-Kyo. "Nam-Myoho-Renge-Kyo è come il ruggito del leone, quale malattia quindi può essere di ostacolo". Qui sta facendo una dichiarazione che Nam-Myoho-Renge-Kyo è così potente, che non esiste problema che non possa risolvere. Ma poi ci mette in guardia. I risultati personali che ognuno ottiene, dipendono dal potere, profondità e consistenza della nostra fede. Poi dice, " un codardo non potrà mai avere una risposta alle sue preghiere. La potente spada del Sutra del Loto dev’essere maneggiata da una persona coraggiosa nella fede.". E quello che vedo in me stessa e negli altri è che permettiamo alla paura e ai dubbi di influenzarci fino al livello di scappare davanti ai nostri problemi. La mia esperienza mi ha insegnato che non possiamo cambiare niente se non lo affrontiamo con il 100% di responsabilità.

A volte pensiamo in qualche modo di proteggerci. Credo che il separarsi dal nostro ambiente, dalle persone e dai problemi è una strategia di sfuggire. Giusto l’ho fatto anche io, voglio dire, posso essere perfetta davanti al Gohonzon, ma dentro di me ho lasciato le premesse. Quando faccio ciò non devo sorprendermi se non raggiungo nessun risultato? Se evito le difficoltà, non mi addosso il problema per niente. Lo sfuggo. La mia esperienza è che quando faccio ciò…non importa quanta attività faccia…non importa quanto recito……non riesco a sfondare il muro. Non riesco a farlo finche non lo affronto con il 100% di responsabilità qualsiasi sia il problema. Devo riuscire d affrontare la mia vita volontariamente. Nichiren Daishonin ci dice che dobbiamo avere il coraggio, la risolutezza, di usare la pratica per le cose che pensiamo non riusciremmo a fare mai, poi ci dice, saremo forti come il demone armato di una spranga di ferro. Dice " Io, Nichiren ho iscritto la mia vita con inchiostro sumi quindi credi nel Gohonzon con tutto il tuo cuore. Fai appello a tutta la tua fede e prega questo Gohonzon, poi cos’è che non possiamo ottenere?"

L’ESPERIENZA DI UNA DONNA GIAPPONESE

Questo mi ricorda un’esperienza, la chiamo la mia esperienza da donna giapponese perché richiama veramente questo punto. Questa donna è nata in Giappone in una famiglia che praticava già. Anche lei praticava questo buddismo per tutta la sua vita, ma quando arrivò ai settanta, sviluppo un’artrite molto dolorosa. Così dolorosa che le era molto difficile anche riuscire a fare le cose normali della sua vita quotidiana. Andò dal suo medico per una cura, e questo la portò da un dottore all’altro, finché un dottore alla fine non le disse; " mi dispiace ma non c’è proprio niente che possiamo fare per lei". Non è necessario dire che quando pratichi per tutta la tua vita arrivata ai settant’anni sei abbastanza scoraggiato di sentirti dire ciò.

Ma fortunatamente per lei, e per noi, abbiamo questa organizzazione di compagni di fede, quindi andò da uno dei membri più anziani nella fede per chiedere incoraggiamento e giuda. Dopo averla ascoltata gli disse. " lo sai penso che la ragione che per cui niente è cambiato è che tu hai preso per garantito quello che il medico ti ha detto. Hai preso per buona l’idea che hai un male incurabile. Ma Nichiren Daishonin di che Nam-Myoho-Renge-Kyo è così potente che può cambiare il tuo karma anche quello che tu credi incambiabile. Quindi va bene che la scienza medica non abbia soluzioni, perché tu le hai. Hai sempre avuto la soluzione dentro di te e adesso lo puoi provare recitando. Il fatto è quanto credi a Nichiren Daishonin quando dice quanto Nam-Myoho-Renge-Kyo è potente. Devi cominciare a credergli e recitare con l’intima convinzione che tu hai già dentro di te la soluzione. E quella soluzione è Nam-Myoho-Renge-Kyo.".

" Devi cominciare ad indirizzare Nam-Myoho-Renge-Kyo dentro il tuo corpo, con tale intensità, credo e con tale convinzione e potere che raschierai vi questa malattia con la tua preghiera, e la tua determinazione.". Lei lo ringraziò e andò a casa. Lo richiamò dopo 15 giorni ringraziandolo perché i suoi dolori erano scomparsi. La ragione per cui amo questa esperienza è perché credo che non importa da quanto tempo uno pratica, ognuno di noi si da per vinto una moltitudine di volte al giorno. Separiamo noi stessi dal nostro ambiente karmico. Lo guardiamo, invece di guardarlo attraverso gli occhi del Buddha o attraverso la legge di causa ed effetto, ma lo guardiamo con occhi diversi e ci convinciamo che non ha niente a che fare con noi e quindi che non lo possiamo cambiare.

Anche se Nichiren Daishonin ci dice quanto Nam-Myoho-Renge-Kyo sia potente, quanti di noi non si prendono neanche la briga di usare la nostra fede per provare e sfidare il nostro sistema di credere? Non penso che nessuno di noi abbia mai usato la fede per fare quello che riusciamo a fare attraverso i nostri sforzi. E così pratichiamo in quel modo. Utilizziamo la fede per permetterci di superare i nostri sforzi umani. Ma non possiamo trasformare l’impossibile in possibile fintanto che non abbiamo il coraggio di lottare alla grande.

Permettetemi di condividere con voi una mia personale esperienza, perché voglio parlare solo del vedere me stessa con gli occhi del Buddha, attraverso la legge di causa ed effetto, anziché la mia abilità di vedere le altre persone.

TRASFORMARE LE NOSTRE RELAZIONI

Qualche anno fa avevo una responsabile divisione donne locale che giudicavo terribilmente. Pensavo che facesse cose per ferire i membri, e considerando che sono un avvocato e vivo nel mondo dei fatti, ho persuaso e convinto me stessa che ero nel giusto. Faceva cose per ferire le altre persone e perché pensavo di essere io la persona che doveva sistemare i suoi errori, andavo da queste persone dopo che lei ci aveva parlato e cercavo di aggiustare la situazione. Dopo alcuni suoi "incoraggiamenti" ero così arrabbiata per quello che aveva fatto che la giudicavo aspramente. Ero diventata ipocrita perché ero nel giusto e potevo provarlo.

Quello che successe fu che la mia vita divenne una sofferenza dovuto al mio giudizio nei suoi confronti. Questa stupida sofferenza che era in me ogni giorno. E devo dirvi che anche se recitavo, non potevo togliermi questa sofferenza. Facevo attività come una pazza e ancora non riuscivo a togliermi questo dolore. La sofferenza era con me ovunque e ogni giorno e se quella donna entrava in una stanza era come se avesse il telecomando del io giudizio. Entrava nella stanza e tutto questo dolore e giudizio mi venivano fuori involontariamente e non potevo controllare me stessa per salvare la mia vita. Tutta questa rabbia, e questo giudizio continuava uscire da me. Come ho sofferto…ho sofferto per due lunghi anni per questo finché non l’ho visto con gli occhi del buddha e cambiato. Ed è una delle migliori lezioni ho mai imparato perché ho una grande e sviluppata natura sputa sentenze.

Quando giudico qualcuno avviene cosi. " non stai facendo del tuo meglio perché se tu stessi veramente facendo del tuo meglio non saresti così.". Quello che dovevo capire è che la mia visione delle cose era una comprensione molto superficiale del karma, e chiaramente, il karma è molto più profondo di così. Ho dovuto imparare, attraverso la mia sofferenza per due anni, che non è così semplice. Puoi fare del tuo meglio chiaramente, ma proprio per la profondità del tuo karma nella tua area dei problemi, ci vorrà molta lotta e rivoluzione umana per cambiarlo fondamentalmente. Parte del problema che nessuno di noi può vedere quanto profondo sia il nostro karma. Forse prenderà un altro anno. Forse ci vorrà un giorno. O forse anche quindici anni, ma la promessa di Nichiren Daishonin è che possiamo cambiare il nostro karma in questa vita. Quindi finalmente dopo che ho sofferto abbastanza decisi che era meglio applicare qualche guida che mi fu data nel 1996. Ho capito che questa giuda è del tipo che può aiutarci a cambiare ogni problema di relazione possiamo avere. Questa guida mi è stata data dal Vice presidente Hasagawa, uno dei segretari personali del presidente Ikeda, quando Sensei venne negli Usa l’ultima volta. Questa, in effetti, è una giuda che il presidente Toda diede a Sensei.

ESEMPIO DI COME NON ESSERE

Quando Sensei andò dal presidente Toda per una giuda, era completamente frustrato dal comportamento di alcuni responsabili dell’organizzazione. Il presidente Toda fu veramente diretto con Sensei e gli disse che doveva prendersi la responsabilità di creare il tipo di organizzazione che voleva avere. E poi gli disse; " ogni dolore, ogni sofferenza, ogni frustrazione che provi per un’altra persona dovrebbe essere incisa sul tuo cuore. Non te lo dimenticare mai. Poi fai in modo che mai farai la stessa cosa ad un altro essere umano. Tutti vogliamo crescere ed essere felici e creativi, ma il punto che spesso non vediamo è che la missione di alcune persone nella nostra vita è quella di insegnarci ad essere degli esseri umani migliori attraverso il loro esempio negativo. Sono degli insegnanti così potenti del "non essere cosi" come quelli del buon esempio.". Il punto è; impariamo la lezione oppure ci giriamo attorno e facciamo la stessa cosa per la quale stiamo accusando gli altri?

E non si fermo solo a questo, il presidente Toda continuò dicendo che dobbiamo capire che la ragione per cui siamo qui in questo momento, in questa vita, vivendo questo problema, in questo ambiente, e con queste persone è perché è la nostra missione, è solo la nostra missione, di trovare la soluzione al problema. La soluzione del problema non è mai aspettare di vedere le altre persone cambiare. Ogni volta che aspettiamo di vedere qualcuno cambiare, abbiamo perso l’opportunità di fare la nostra rivoluzione umana, di cambiare e di conseguenza diventare più felici. Anche io ho dovuto vedere la causa e l’effetto con e nella mia vita e il mio ambiente. C’era una ragione per cui la mia responsabile era nella mia vita tirando fuori tutta la mia criticità negativa. E quindi cominciai a recitare con il pensiero: QUESTA E’ LA MIA MISSIONE, DEVO TROVARE LA SOLUZIONE A QUESTO PROBLEMA.

Era chiaro che aspettare che lei cambiasse non era la risposta corretta, erano passati due anni ed ero sicura di questo. Ho cominciato a recitare per la saggezza di vedere che cosa dovevo fare per cambiare questa situazione. E mi sono messa in un viaggio di seria riflessione personale. Quello che ho visto è stato: anche se cerco di fare del mio meglio, non sono sempre orgogliosa di me stessa ogni giorno quando torno a casa, cioè di come gestisco alcune situazioni nella mia vita. E ho dovuto anche comprendere che anche se ho cercato di fare del mio meglio per due anni, non sono stata capace di vincere il mio giudizio negativo per questa donna. Quando ho potuto mi sono chiesta; " che cosa mi fa pensare che ho il diritto di giudicare un altro essere umano sotto certi standard"? Ho cominciato a vedere che quello che osservavo in lei non era altro che un altro essere umano che, come me, stava combattendo con le sue debolezze e che, sempre come me, non era stata ancora capace di vincerle perché è un processo che richiede tempo e deve cominciare con la propria realizzazione, rivoluzione umana, sfida e cambiamento.

Nel momento in cui capii questo…veramente capito, non intellettualmente, ma con la mia vita, … una preghiera venne fuori che non avevo mai fatto prima. E quella preghiera era… "Ho deciso che avrei preso la completa responsabilità perché lei riuscisse a vincere sulle sue debolezze", e significa che avrei cominciato a mandarle Daimoku per la sua vita con la determinazione che attraverso il mio solo daimoku, avrei cominciato a distruggere quella sua negatività. Avrei mandato Daimoku a quella sua debolezza che stavo giudicando così spietatamente, e avrei lottato nella sua vita con il mio daimoku. Con la determinazione che attraverso il Daimoku assicurerò che lei stessa riesca a sfondare. Nell’istante in cui sono stata capace di recitare in questa maniera, la mia relazione con lei cambiò immediatamente. Quello che ho realizzato ora è, che non era lei che doveva cambiare, ma io.

Ho cambiato me stessa da una persona ipercritica, in una persona compassionevole per un altro essere umano. Il mio giudizio su di lei, divenne la mia preghiera e le mie aspettative nei suoi confronti. E lei era diventata il mio schermo cinematografico che stava proiettandomi indietro esattamente quello che mi stavo aspettando da lei. Quando sono stata capace di prendermi la responsabilità di aiutarla a vincere sulle sue debolezze, ho scoperto che potevo veramente provare una compassione per lei. Le mie preghiere e le mie aspettative cambiarono profondamente perché ero riuscita a collegarmi con l’altra parte della sua vita. Sono stata capace di aprirmi a lei per la prima volta. Ho poi scoperto che questo tipo di preghiera profonda è una preghiera che ci permette di velocizzare la nostra rivoluzione umana e diventare un bene forte e potente per Kosen Rufu. Quello che sono arrivata a capire è che tra me e il mio ambiente non c’è distacco, le debolezze che tutti noi sperimentiamo nelle altre persone portano il miglior messaggio possibile per noi di cambiare.

LO SPIRITO SOKA

Tutte le persone nel mio ambiente hanno una connessione di causa con la mia vita. C’è una ragione per la quale sono nella mia vita e una ragione per cui sto avendo questo problema. Quando lo affronto con la determinazione: " io combatterò la manifestazione della negatività nella loro vita che mi sta nuocendo". Perché questa manifestazione è anche il mio Karma, e quando posso affrontarlo con la determinazione che " con il mio Daimoku, lotterò contro la mia stessa negatività, lotterò contro la mia oscurità fondamentale. Lotterò con le debolezze che vedo negli altri". Con la determinazione che: " Assicurerò che mandandogli il mio Daimoku saranno capaci di vincere la loro stessa negatività.". E questo è come possiamo lavorare tutti assieme. Questo è lo Spirito della Soka. Quando lotti contro il diavolo che sembra essere al di fuori di te, cambierà il diavolo concorrente che sta dentro di te. Quando lotti contro il male o la negatività che esiste al di fuori di te con la determinazione che stai aiutando un altro essere umano a vincere, simultaneamente diventa una grande causa per cambiare la stessa cosa che esiste in te stessa. Ed esiste dentro di te, altrimenti né tu né io staremo provando questo.

Questa è una delle migliori cause che posso mettere per cambiare la mia vita. E mi permette anche di praticare questo buddismo correttamente. Perché mi permette di usare la mia vita per aiutare un altro essere umano. Non è mai un sacrificio ogni volta che posso aiutare un altro essere umano; sto solo cercando di creare più valore. E quello che ho in ritorno è quadruplicato. È uno dei modi più veloci di cambiare il nostro karma. Permettetemi di spiegarvelo in un altro modo.

Ho dato guida a una donna che è venuta da me il mese scorso…lei è sposata con due figli ed era frustrata e sofferente perché entrambi i suoi figli erano dipendenti da droga e alcool. Di seguito mi racconto del passato di suo marito, raccontò come suo marito era cresciuto in una famiglia di alcolizzati e violenta. Continuò poi la sua storia, spiegandomi che il problema che stavano avendo con i loro figli era dovuto a suo marito e al suo passato. L’ho guardata e le ho detto: " Ok, adesso parliamo un po’ del tuo passato". Facendole domande ho scoperto che anche lei è cresciuta in una famiglia violenta verbalmente e fisicamente. Anche suo padre aveva avuto problemi di alcool. Gli abusi diventarono così grandi che sua madre decise finalmente di lasciare suo padre. Dopo aver ascoltato tutto questo, l’ho guardata e le ho detto, " dimentica tuo marito e il suo passato. Voglio che tu capisca che i problemi che ti adesso stai avendo con i tuoi figli non sono altro che una manifestazione del tuo destino famigliare.". Mi state seguendo? Proprio perché è cresciuta in una famiglia con problemi di alcool e violenta, adesso si trovava in un matrimonio dove suo marito abusava verbalmente di lei e dei suoi figli. E ora i suoi figli stavano manifestando lo stesso comportamento karmico di dipendenza, essendo anche loro dipendenti da alcool e droga. Quindi le dissi. " avresti potuto sposare il principe del Giappone e avresti avuto lo stesso matrimonio che stai avendo adesso.". La grandezza di questa pratica è che Nichiren Daishonin ci ha dato lo strumento con il quale possiamo cambiare qualsiasi cosa che continua ad essere un problema… quello che lei, e tutti noi dobbiamo realizzare, è che abbiamo questo strumento e questo strumento è Nam-Myoho-Renge-Kyo e dobbiamo solamente iniziare ad usarlo propriamente. Quando impariamo come usare propriamente Nam-Myoho-Renge-Kyo in risposta a ogni ostacolo che si presenta, cominciamo a mutare qualsiasi problema in qualcosa di valore e accrescimento per la nostra vita. Così tanto che durante il processo di cambio del nostro karma a un livello fondamentale, possiamo avere dei momenti felici.

C’è un libro chiamato "the flow" (il flusso?) di un professore dell’università di Chicago. E stato in giro per un po’ e adesso è in brossura. In essenza, questo professore per molti anni ha studiato quale cosa sia in comune in tutti gli esseri umani in uno stato di vera felicità. Qual’è il denominatore comune per il quale proviamo vera felicità? La sua conclusione è che, proviamo sempre vera felicità ogni volta che sfidiamo i nostri limiti. E io penso che questo sia la stessa cosa che consiste nel Buddismo di Nichiren Daishonin quando ci pensiamo. Spesso possiamo pensare che felicità significhi l’assenza di problemi, ma la realtà della vita ci fa capire che dobbiamo sempre affrontare dei problemi.

 

 

UNA SFIDA

Diciamo che sei un maratoneta e stai correndo la maratona di 25 miglia, e sei all’ultimo quarto di miglio della corsa. Non stai bene in quel momento. I tuoi polmoni stanno per esplodere, i tuoi piedi sono pesantissimi e il tuo corpo è dolorante, e il tuo cervello ti sta urlando di fermarti! Ma continui ad andare avanti non importa tutto quello che sta succedendo dentro la tua testa e il tuo corpo. Nel momento che passi il traguardo, hai la sensazione che c’è l’hai fatta contro tutto. Non è quella felicità? È quella sensazione che nessun altro potrà mai darti. Continuerai sempre a provare quella sensazione ogni volta che sfidiamo i nostri limiti e li vinciamo, invece che permettergli di vincerci.

Il Buddismo di Nichiren Daishonin è lo studio della vita, la tua e quella degli altri. È lo studio di come padroneggiare sui problemi. Quando impariamo a padroneggiare sui problemi, i problemi non sono più problemi. Possiamo vederli come l’opportunità di crescita, come un segno che stiamo facendo qualcosa di giusto, e che stiamo avendo un’altra opportunità di crescere di più e provare di più, e di avere grandi capacità come esseri umani. Nel momento in cui si presenta un problema è una sfida, ed è un’opportunità. Quando parliamo dell’arte di sentire, vedere con gli occhi del Buddha e recitare con il cuore del Buddha, dobbiamo cominciare a capire che tutti gli esseri umani, che recitino oppure no, stanno provando una costante e spesso molto dolorosa battaglia con l’oscurità fondamentale. Quando siamo presi con le nostre debolezze, e quasi come se fossimo posseduti dalla stessa oscurità.

Quando sono stata presa dai miei pregiudizi sulla responsabile di cui parlavo prima, era come se fossi posseduta da questi. E anche se sapevo intellettualmente che non era una cosa giusta da fare e sapevo che non avrei dovuto fare, non ho potuto fermarmi dal farlo. Succede quando stiamo combattendo con le nostre debolezze. Possiamo intellettualmente sapere, " dovrei stare zitta ora perché non sto creando valore per risolvere questo problema, perché non lo sto facendo?" questa non è la strada del Buddha. Il mio punto è che qualsiasi persona essa sia, i genitori, il compagno, il capo, e anche se non giustifico un comportamento sbagliato, dobbiamo sforzarci di vedere la cosa con gli occhi del Buddha, quello che stiamo provando è la battaglia di questa persona con la sua oscurità interiore. E non sono capaci di vincerla, ne sono posseduti. Quindi la ragione per cui essi sono nella nostra vita è che sono uno specchio dell’ambiente del nostro stesso Karma.

LA CHIAVE PER APRIRE IL NOSTRO POTENZIALE

Cerchiamo di capire che il nostro karma è sia negativo che positivo. Dobbiamo riconoscere la parte positiva del nostro karma e accettare noi stessi per esso. Almeno non soffriamo per questo. Capite che c’è un filo causale tra noi e le persone che incontriamo e tutto quello che proviamo. In altre parole ognuno di noi ha la più grande fortuna nel mondo perché c’è stato dato il più bel regalo da Nichiren Daishonin. E qui siamo nell’ambiente perfetto per dimostrarlo. Questo regalo è la chiave per aprire il nostro potenziale per utilizzare la legge mistica che esiste fuori e dentro di noi. E aprendolo che lo possiamo indirizzare ovunque nell’universo. Usandolo con la convinzione e il credo che esso ha un potere illimitato ed è capace di fare qualsiasi cosa.

Quindi cercate di vedere, che queste persone che ci causano sofferenza nella vita sono parte di questo regalo e ci permettono di trasformare il nostro destino profondamente. Se solo possiamo trovare la compassione di mandargli il nostro Daimoku con la determinazione che attraverso il nostro recitare, stiamo lottando le loro debolezze con loro, potranno essere capaci di vincere contro le loro debolezze in questo preciso momento, ma adesso sono nella mia vita per darmi l’opportunità di sconfiggere la loro stessa negatività. E attraverso la lotta contro la negatività e la debolezza in altre persone, cambio simultaneamente me stessa. Tutte le persone che nella nostra vita ci portano sofferenza sono il nostro regalo migliore. Sono coloro che ci danno l’opportunità di cambiare fondamentalmente. Invece di vedere tutto come qualcosa al di fuori di noi dobbiamo recitare per vedere la causa e l’effetto nelle nostre vite. Per vedere che c’è una connessione di causa tra me e tutto quello che sto provando in pensieri, parole e azioni. Quando arriviamo a questo punto è incoraggiante (ci da potere). Quando vediamo che c’è una connessione di causa tra tutti noi i nostri problemi e il nostro ambiente, significa che abbiamo l’abilità di cambiare. Se invece separiamo noi stessi dal nostro ambiente, diventiamo impotenti a cambiarlo.

Quando percepiamo le cose da questa profonda prospettiva, anche se non lo possiamo vedere con i nostri occhi, quella connessione interiore tra noi e tutto il resto è sempre presente. Dobbiamo sfidare tutti i piccoli problemi, che i grandi che sono solitamente composti da piccoli problemi. E dobbiamo credere che non importa quanto preghiamo, qualsiasi cosa succeda durante il giorno, ogni piccola sfida che si presenta è la risposta alle nostre preghiere. Ogni sfida si presenta per farci affrontare le debolezze della nostra vita che ci trattengono. Ed è solo affrontandole e vincendole che mettiamo la causa per andare avanti nella nostra vita, e Kosen Rufu di conseguenza.

La vita è questo viaggio alla scoperta, qualche volta dopo anni e anni di pratica, che quello che abbiamo cercato sempre nella vita; lo abbiamo sempre avuto. È sempre stato dentro di noi. Con Nam-Myoho-Renge-Kyo non ci sono limiti che non possiamo raggiungere, quello che possiamo essere, e quello che possiamo fare. La nostra esperienza di crescita sarà illimitata. Se abbiamo il fegato e il coraggio di usare la potente spada del Sutra del Loto, possiamo vincere. Usando la strategia di recitare Nam-Myoho-Renge-Kyo prima di tutto, anziché la nostra testa. Se possiamo usare la strategia di capire che qualsiasi sia il problema, fondamentalmente noi abbiamo la soluzione. E recitare con la convinzione che Nam-Myoho-Renge-Kyo sveglierà la nostra saggezza di vedere la nostra vita, correttamente possiamo mettere le cause necessarie per cambiarla.

La gioia, quel nuovo senso di gioia di cui stavamo parlando, e l’effetto diretto della voglia di sopraffare le nostre più grandi e profonde insicurezze, paure e dubbi. Arrivare dall’altra parte quella parte che abbiamo sempre aspettato, ma possiamo arrivarci solo lottando e superando i problemi e le difficoltà della realtà presente.

Chicca e Uca canna

Ode alla vita

L’intera notte

come un’ascia
mi ha colpito il dolore
ma il sogno è passato
lavando come un’acqua oscura
pietre insanguinate.
Oggi di nuovo son vivo.
Di nuovo ti sollevo, vita, sulle mie spalle.
Oh, vita, coppa chiara,
improvvisamente ti riempi
di acqua sporca, di vino morto,
di agonia, di perdite,
di commoventi ragnatele,
e molti credono che quel colore d’inferno
manterrai per sempre.
Non è certo.
Passa una notte lenta, passa un solo minuto
e tutto cambia.
Si riempie di trasparenza la coppa della vita.
Il grande lavoro spetta a noi
Da un solo colpo nascon le colombe
Ritorna la luce sulla terra.
Vita, i poveri poeti
ti credono amara,
non son saliti con te
dal letto
col vento del mondo
Han ricevuto i colpi
senza trovarti
sono stati perforati
da un buco nero
e si son trovati sommersi
nel dolore di un pozzo solitario.
Non è vero, vita,
sei
bella
come le cose che amo
ed hai tra i seni
profumo di menta
Vita,
sei
una macchina piena,
felicità, suono
di tempesta, tenerezza
d’olio delicato.
Vita,
sei come una vigna:
accumuli la luce e la distribuisci
trasformata in grappolo
Colui che ti rinnega
che aspetti
un minuto, una notte
un anno breve o lungo
che esca
dalla sua solitudine bugiarda
che indaghi e lotti, congiunga
le sue mani ad altre mani
che non ceda nè aduli
alla sfortuna,
che la ricostruisca dandole
forma di muro,
come gli scalpellini la pietra.
che tagli la sfortuna
e si faccia con essa pantaloni.
La vita
aspetta noi tutti
che amiamo
il selvaggio profumo
di mare e di menta
che ha tra i seni.
 
Pablo Neruda

Se tu

Se tu non fossi bello, se tu non fossi stato invadente o comunque tragico, io non ti avrei amato. Ma pur capendo che venivi dall’acqua come la morte, io ho fatto l’amore con te. Ti piaceva il fiore della mia parola, la lingua segreta che nessun figlio ha mai conosciuto. Ti piacevano le battute d’arresto del mio cuore e le lacrime che ho dato al mio genio come una semina. Riottosa ad ogni tipo d’amore, sei entrato tu ad invadere il mio silenzio e non so dove tu abbia visto le mie carni per desiderarle tanto. E non so perchè tu abbia avuto il mio corpo per poi andartene. Se mi avessi strappato il cuore o tolto l’unico arto che mi fa male o scollato le mie giunture, non avrei sofferto tanto come quando tu, un giorno insperato, mi hai tolto la pelle dell’anima.

(A.Merini)

Elisa- Pearl days

Nothing can shine and show completely
when it’s all covered in dust
as much as time can burn the colors off my
paper photographs
every moment I treasure
I can see and trust
and everyone leaves a tear and a scar and a star
on a map currently tracing in real time
and whether I show it or not
I can’t say it’s not me, I won’t say it’s not mine

and no doubt I’m going to remember all the flames of the fire we’ve got
no doubt I’ll surely remember
I don’t think I’ll need to recall

now if I could, I wouldn’t want to see this sadness falling in, I’d turn away `n rise again to find in every single thing
a new source of joy, something to rebuild
a little courage in me, a little something to feel
to add on a map currently tracing in real time, and whether i like or not
I can’t say it’s not me, I won’t say it’s not mine

and no doubt I’m going to remember all the flames of the fire we’ve got
no doubt I’ll surely remember
I don’t think I’ll need to recall
this love spills over nothing that I’ll do but share
cause’ none of us will be forgotten and no one will be left over never never
no doubt I’m going to reemember the flames of this fire we’ve got
these days, and it’s still burning
these days, pearl days

Stavo per lasciarla

Stavo per lasciarla. Lei non parlava,
ma io capivo dal suo languore
che avrebbe desiderato trattenermi.
 
Piu’ volte avevo creduto d’indovinare
la supplica delle sue mani, sebbene ne fosse incosciente.
Le sue braccia esitanti avrebbero potuto diventare
una ghirlanda di govinezza attorno al mio collo…
 
Tanti gesti impauriti ritornano alla mia memoria
e mi rivelano cose tenute segrete finora.
 
 
Da Petali sulle ceneri
Rabindranath Tagore

Usare la Vita, di Marina Marrazzi

Non cercare lontano. Non sfuggire il vicino.
Quante volte abbiamo sentito il peso del nostro presente: faticoso, opprimente, doloroso, inadeguato a noi. E abbiamo sopportato tale peso con l’unico obiettivo di trovarci finalmente altrove per poter stare meglio, lontano da questo presente che ci è capitato come un’ingiustizia, una sfortuna, una strettoia che dobbiamo attraversare il più in fretta possibile.
Dal punto di vista del Buddismo, fare così vuol dire buttare via la nostra occasione e continuare a perdere tempo.
Perché è pura illusione, per il Buddismo, considerare i problemi un ingombrante e doloroso accidente da aggirare o neutralizzare per poi finalmente stare tranquilli. I nostri problemi, tutte le sfide o le difficoltà di cui volentieri faremmo a meno, sono il nostro tesoro. Il nostro unico e inevitabile terreno per sperimentare la Legge di causa ed effetto. La nostra unica occasione di trasformazione e risveglio, per noi e per chi ci sta accanto. Il karma che noi stessi abbiamo scelto per poter manifestare la Buddità. La nostra missione.
Missione. In giapponese il termine usato è shimei, che significa letteralmente "usare la propria vita". Un invito a utilizzare ciò che sta vicino e a non cercare lontano. A mettere in campo i dolori e le speranze che abbiamo a nostra disposizione, proprio quelli che ci inseguono e sembra ci perseguitino, e farne il nostro punto di partenza. La materia prima per andare di fronte al Gohonzon e recitare con tutto il cuore per raggiungere lo stato vitale che desideriamo e che ci dà gioia. Sperimentando ancora una volta l’insegnamento più profondo e sottile del Buddismo rivelato dal Daishonin: cioè che la soluzione – alla sofferenza, all’ignoranza, alla finitezza – è qui, vicinissima, anche se non è facile da vedere. Perché l’unica differenza tra un Budda e un comune mortale è che il secondo non sa di esserlo ma va alla ricerca di qualcosa al di fuori che appaghi e dia risposte. Questa è la verità più profonda e sottile racchiusa nel meraviglioso insegnamento del Sutra del Loto predicato da Shakyamuni e ripreso da Nichiren Daishonin.
Nichiren insegna che riconoscere che noi siamo Budda e che lo sono pure tutti gli altri, e agire di conseguenza, è la causa positiva fondamentale da cui scaturiscono tutti gli effetti benefici. Mentre non credere in questa realtà è la causa negativa fondamentale, l’offesa alla Legge, che ha come effetto la sofferenza. «Offendere la Legge significa non credere, dubitare dell’esistenza della natura di Budda in noi e negli altri. Questo dubbio è la causa fondamentale che impedisce alla Buddità di emergere e che genera vari tipi di karma negativo. Sradicare questo dubbio e far emergere il mondo di Budda è la legge causale più importante che ci rende possibile cambiare il karma» (MDG, 2, 49).
Questo passaggio è essenziale. Perché sgombra il campo da ogni sorta di elucubrazione o congettura su quale causa positiva si debba mettere per ottenere quel particolare effetto positivo o superare quel particolare effetto negativo. A questo punto è chiaro: il semplice atto di cercare con il Daimoku la nostra Buddità per affrontare una sfida è la causa positiva fondamentale che ha come conseguenza di illuminare tutti gli effetti dannosi delle cause negative poste in innumerevoli vite precedenti, destituendoli di ogni potere di farci soffrire, rendendoli occasione per creare valore, comprensione, realizzazione, e dunque sostanzialmente modificandoli di segno.
Guardando dritto in faccia il nostro karma e cogliendone il vero significato, ogni avversità può aiutarci a condurre una vita più ricca e feconda, dice il presidente Ikeda. Inoltre, le azioni che compiamo per combattere il nostro karma diventano un esempio e una fonte di ispirazione per altri.
Senza soluzione di continuità: affronto il mio karma, e di questa impresa faccio la mia missione, che abbraccia anche gli altri.
Perché usando la mia vita, "cogliendo il vero significato" di un mio problema, di un mio dolore, di una mia frustrazione attraverso il Daimoku, scopro qualcosa che non riguarda solo me ma riguarda il funzionamento profondo della vita che appartiene a ogni individuo, scopro in me l’eternità della Legge mistica di causa ed effetto, la capacità concreta che abbiamo di vivere uniti come esseri umani attraverso le uniche e irripetibili qualità di ciascuno e di ciascuna di noi.
Usare la vita, trasformare il karma in missione, vuol dire dunque prendere la vita molto sul serio, perché quello che facciamo e che non facciamo, quello che comprendiamo e cosa diventiamo riguarda profondamente anche la vita degli altri. E non solo: nel momento stesso in cui decidiamo di considerare il nostro karma come la nostra missione diventiamo persone che "hanno volontariamente assunto il karma appropriato" allo scopo di diffondere la Legge mistica. Proprio come quei grandi bodhisattva descritti nel decimo capitolo del Sutra del Loto che scelsero di rinascere in questo mondo malvagio per propagare la Legge, animati dal desiderio di salvare coloro che stavano soffrendo.

Il tamburo alla Porta del Tuono

"Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto, non deve temere le belve dell’Inferno, dell’Avidità e dell’Animalità. Tutte le colpe commesse da una donna nella sua vita sono come erba secca; il carattere myo del Sutra del Loto è come una fiammella. Quando si accosta una fiammella a una distesa d’erba, non solo tutta l’erba, ma anche grandi alberi e grandi pietre saranno consumati dalle fiamme. Con il fuoco della saggezza del carattere myo, non solo tutte le colpe svaniranno, ma si trasformeranno in cause di benefici. Questo è il significato di cambiare il veleno in amrita. Per esempio, la lacca nera diventa bianca mescolandovi della polvere bianca: i peccati di una donna sono come la lacca e le parole Nam-myoho-renge-kyo sono come la polvere bianca.
Al momento della morte, se una persona è destinata a cadere nell’inferno, la sua pelle diventa scura e il suo corpo pesante come una pietra che solo mille uomini possono smuovere. Nel caso di una donna virtuosa, anche se è alta sette o otto piedi e di carnagione scura, al momento della morte la sua pelle diventa chiara e il corpo leggero come come una piuma d’oca e morbido come un fiocco di cotone.
Da Sado a questa provincia vi sono mille ri di mare e montagne. Tu, come donna, hai mantenuto la fede nel Sutra del Loto e per anni mi hai fatto visita inviando qui tuo marito in tua vece. Sicuramente il Sutra del Loto, Shakyamuni, Taho e tutti i Budda delle dieci direzioni conoscono la tua devozione. Per esempio, anche se la luna nel cielo dista quarantamila yojana, il suo riflesso appare istantaneamente negli stagni sulla terra; il suono del tamburo alla Porta del tuono si ode immediatamente a distanza di dieci milioni di ri. Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuore è giunto in questa provincia.
Anche la strada per raggiungere la Buddità è così: noi viviamo nella terra impura, ma il nostro cuore risiede sul Picco dell’Aquila. Vedere la faccia non è importante, è il cuore quello che conta. Un giorno ci incontreremo sul Picco dell’Aquila dove risiede il Budda Shakyamuni. Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo."

Rispettosamente,
Nichiren

Il 19 del decimo mese intercalare del primo anno di Koan (1278)

Ode All’Uomo semplice

Ode all’uomo semplice


Ti racconterò in segreto
chi sono io,
così, ad alta voce,
mi dirai chi sei,
voglio sapere chi sei,
quanto guadagni,
in quale azienda lavori,
in quale miniera,
in quale farmacia,
ho un dovere terribile,
cioè sapere,
sapere tutto,
giorno e notte sapere
come ti chiami,
è questo il mio compito, conoscere una vita
non è abbastanza,
ma neanche conoscere tutte le vite è necessario,
vedrai,
bisogna sviscerare,
grattare a fondo
e poiché su una tela
le linee nascosero,
con il colore, la trama
del tessuto,
io cancello i colori
e cerco fino a trovare
il tessuto che sta sotto,
in questo stesso modo trovo l’unità degli uomini,
e nel pane
cerco
più in là della forma:
mi piace il pane, lo mordo,
e allora
vedo il frumento,
i campi di grano precoce,
la verde forma della primavera, le radici, l’acqua,
per questo
più in là del pane,
vedo la terra,
l’unità della terra,
l’acqua,
l’uomo,
e così provo tutto
cercandoti
in tutto, cammino,nuoto,navigo
fino ad incontrarti,
e allora ti domando
come ti chiami,
strada e numero,
perché tu riceva
le mie lettere,
perché io ti dica
chi sono e quanto guadagno, dove abito,
e com’ era mio padre.
Vedi che semplice sono,
che semplice sei,
non si tratta
di nulla di complicato,
io lavoro con te,
tu vivi, vai e vieni
da un luogo all’ altro,
è molto semplice:
sei la vita,
sei trasparente
come l’acqua,
e così sono anch’io,
è questo il mio dovere:
essere trasparente,
ogni giorno
imparo,
ogni giorno mi pettino
pensando come pensi,
e cammino
come tu cammini,
mangio come tu mangi,
tengo fra le braccia il mio amore come tu la tua fidanzata,
e allora,
avendo ciò provato,
visto che siamo uguali
scrivo,
scrivo della tua vita e della mia, del tuo amore e dei miei,
di tutti i tuoi dolori,
e allora
siamo già diversi
perché, la mia mano sulla tua spalla, come vecchi amici
ti dico in un orecchio:
non soffrire,
il giorno sta arrivando,
vieni,
vieni con me,
vieni
con tutti
quelli che ti assomigliano,
i più semplici,
vieni,
non soffrire,
vieni con me,
perché anche se tu non lo sai, questo io lo so bene:
io so in che direzione andiamo, ed è questa la parola:
non soffrire
perché vinceremo, vinceremo noi,
i più semplici,
vinceremo,
anche se tu non lo credi, vinceremo.

Pablo Neruda – Da Ode alla vita ed altre odi elementari.
Nella foto Neruda e Allende.