Accidenti, sto cercando di scrivere mentre sbuccio un mandarino succulento e fumo una sigaretta. Equilibrismi. Sono scesa sotto casa, mi andava della frutta, e come al solito, trovo i miei 4 amici al bar.
Errata Corrige. Trovo i miei quattro zii allla pizzeria a taglio accanto ala frutteria.
Mi sono fermata a chiaccherare con Anna, Liliana, Titti e Lilla: dalla conversazione è venuta fuori una ricetta di cucina giudaico-romanesca chiamata Concia, a base di zucchine. Zio Titti non ha voluto farsi filmare, per fare la video ricetta, ma conto di convincerlo a giorni, dato che devo andare da lui a stendere le zucchine sullo stendino; pare cosi si faccia e lo stendino sia elemento essenziale per la buona riuscita dalla Concia. Appena ho il video ve lo posto, perché credetemi, non c’è cosa più bella che sentire Zio Titti raccontare.
Raccontare qualsiasi cosa.
Ho pensato quindi di introdurvi i miei amici, anche detti Zii, data l’ impercettibile differenza di età. Passo con loro molto tempo quando finisco di lavorare. Chiaccheriamo, mangiamo dolcetti, li ascolto raccontare le storie di Roma prima e dopo la guerra.
Ve li presento:
Zio Lilla: omone che non sorride mai, ma quando lo fa ti sciogli. Sta sempre li con noi, ma raramente dice una parola. Quando finalmente si decide a parlare, o è per battibeccare con Titti, o per illuminarci con perle di rara saggezza.
Titti. Chiaccherone e malinconio, tutta la sua famiglia è in Israele, figli e nipote compresi. Lui li non ci vuole a andare, e a noi che ogni tanto gli ricordiamo che ch qui è solo, risponde sempre con eleganza “Nantro posto come Roma nun esiste ar monno. Ndo Cazzo me volete mandà”. Lui è il prodigo cuoco che ci diletta con le ricette della cucina nostrana e ormai persa nella memoria. Lo invito sempre a pranzo, e lui dice sempre no grazie. Ci ho messo due anni per capire che essendo ebreo praticante, ha tutto un suo modo di mangiare con posate e piatti diverse per vari alimenti. Un po’ ortodosso, ma solo in cucina. Per il resto, ha un poster gigante del Che in camera che ci mostra con orgoglio, nonché uno spendido e invidiato terrazzo con più piante che in un vivaio. La Domenica mattina andiamo insieme a Porta Portese a comprarne delle altre, lui mi chiedo, non so dove riesca a metterle, io, a cercare di riprodurre il suo Giardino Terrestre.
Liliana ha perso il marito da poco, era giovane. Dimostra più anni di quelli che ha, temo sia per il dolore. Mangia dolcetti chiusa in bagno di nascosto dai figli, e poi si fa le passeggiate nel corridoio per smaltire gli zuccheri, per via del diabete. Mangia i dolcetti anche con noi quando ne porto qualcuno, dato che con noi, i figli non ci sono e noi lasciamo che si tolga qualche sfizio. Lo so, non si dovrebbe fare, ma io proprio non ho cuore a vederla mentre noi 5 chiacchieriamo ricoperti da montagne di zucchero a velo.
Anna: esperta giocatrici di Burraco, Tresette, Briscola e Scopone Scientifico. Non giocatecon lei se non volete tornare a casa in mutande. Stasera va da amici per un torneo di Burraco, conta, ci fa sapere, di ritirarsi per l’una. La foto non rende onore al brio che ci sa sempre regalare.
Sono persone vere, piacevoli, a volte malinconiche ma con tanto da raccontare. Non mi stanco mai di ascoltarli e preferisco la loro compagnia ad un evento mondano. Forse sto invecchiando, ma la luce che hanno negli occhi nasconde storie così intense da diventare quasi come una calamita. Voglio loro molto bene. Li chiamo Zii perché nonostante la mia veneranda età, mi trattano ancora come una bambina. Mi piace.
Eppure credetemi, dietro il loro aspetto non più giovanile, i bambini, sono loro.
Ecco, ora sapete con chi vi tradisco, quando non sono in giro nel Cyberspazio. Da grande voglio essere come loro.
Buona serata, vado a teatro.